Affitti troppo costosi per la Questura |La denuncia dei sindacati di polizia

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01 Giugno 2013, 16:35

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CATANIA – “Sarebbe opportuno rivisitare i prezzi dei canoni dei locali in affitto alla polizia di Stato in quanto, a fronte della crisi generalizzata, vi è stato un elevatissimo abbassamento di questi ultimi, ma il costo è invece rimasto invariato”. Lo afferma la segreteria regionale del Coisp, ricordando che gli “interventi urgenti di manutenzione straordinaria” sono a carico dei proprietari. “Tali inadempienze – osserva il segretario regionale del sindacato di polizia, Alessandro Berretta- sono anche sintomatiche di una cattiva gestione delle risorse pubbliche e sono in palese contrasto con la ‘spending review’ di cui tanto si parla. Con il recupero di queste risorse, infatti, si potrebbe finanziare parte delle attività di contrasto alla criminalità organizzata, purtroppo spesso limitata a causa dell’assenza di un supporto economico”. “Altro problema è quello dei tagli – aggiunge Berretta – basti pensare che i dirigenti degli uffici di polizia sono spesso costretti a rallentare o differire le indagini a causa della carenza di fondi per pagare gli straordinari ai poliziotti. Si precisa che un’ora di straordinario viene retribuita circa sei euro, ed è assurdo che a causa di somme irrisorie venga diminuita la sicurezza in favore dei cittadini. Tale assunto risulta ancora più grave se rapportato agli sprechi ai quali tristemente ogni giorno si assiste”. “E’ assolutamente necessario – conclude il segretario del Coisp Sicilia – innalzare il monte ore dello straordinario utile per i colleghi, in quanto è assurdo che i nostri uomini lavorino e facciano sacrifici privi del giusto compenso”.Il Coisp – conclude Berretta – chiede una maggiore sensibilizzazione nei confronti di tali tematiche per far si che i risparmi così ottenuti vengano canalizzati in favore della polizia di stato già sofferente su più fronti”.

Alla vigilia della festa della Repubblica si registra una nota anche di un altro sindacato di polizia, il Siap. “A Catania – afferma Tommaso Vendemmia, segretario provinciale del Siap – i reati esistono e bisogna conviverci, come il traffico di stupefacenti che è superiore alle decine di operazioni e arresti fatti da una squadra mobile ormai all’osso. Si, perché oltre alle carenze strutturali si aggiungono quelle dei poliziotti in servizio e delle autovetture oramai inesistenti, mentre del fondo unico di giustizia non se ne sente più parlare”. Lo a “Lo abbiamo denunciato più volte e tutti ne siamo consapevoli – aggiunge il rappresentante del sindacato di polizia – ma mentre per le strutture e i mezzi non ci sono soldi, noi riteniamo che per risorse umane qualche cosina si potrebbe fare. Certo, ci vuole la partecipazione di tutti; dei cittadini che denunciano, del sindaco che offre immobili e la collaborazione dei vigili, dei commercianti che denunciano e collaborano, delle parti sociali, ma soprattutto, vorremmo anche una collaborazione ad eliminare le sacche di privilegi che sprecano decine di poliziotti tutti i giorni con ‘mestieri di portierato’ che si chiamano di ‘vigilanza’, ma non lo sono”. “I quartieri di San Cristoforo e Librino – sottolinea il segretario del Siap – hanno necessità di essere vigilati da poliziotti, possibilmente in macchina o moto, e non da quattro mura senza nulla dentro. Le otto strutture che compongono il corpo della Questura costano ai cittadini catanesi: giornalmente 70 uomini per le vigilanze e oltre 2.000.000 euro di affitto l’anno. Mentre i servizi di ‘rappresentanza’ assorbono 25 uomini al giorno. Il tutto – conclude Vendemmia – quando a Catania il controllo del territorio assume importanza vitale per lo sviluppo della città. Noi siamo pronti al confronto”.

 

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01 Giugno 2013, 16:35

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