Afghanistan, una scuola per ricordare | il sacrificio di Maria Grazia Cutuli

di

05 Aprile 2011, 11:28

2 min di lettura

Torna a rivivere anche in Afghanistan il ricordo di Maria Grazia Cutuli, la giornalista di Santa Venerina uccisa nel 2001 a soli 39 anni mentre svolgeva il suo lavoro per il Corriere della Sera, grazie all’inaugurazione di una scuola che porterà il suo nome. L’istituto che si trova nel villaggio di Kush Rod, vicino Herat, è stato costruito in nove mesi con un investimento di 150mila euro e la sua costruzione è stata voluta e finanziata dalla fondazione Cutuli, che ha tra i soci proprio la famiglia della giornalista, il Comune di Roma, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, il Corriere, la Regione Siciliana, la Provincia etnea, Confindustria Sicilia, Banca Nuova e la Fnsi. La scuola, che spicca per il suo blu intenso, avrà otto classi, un orto sperimentale con oltre 60 alberi e una superficie di 2000 metri quadrati, comprendente una biblioteca su due livelli.

Il fratello Mario, perno della fondazione Cutuli e promotore di tantissime iniziative in Italia e all’estero, inaugurando la scuola ha spiegato l’incubazione del progetto: “L’idea è nata dai reportage di Maria Grazie su questo paese. Questo è il risultato di un gesto d’amore e d’amicizia nei confronti del popolo afgano e per noi famigliari è un segno del perdono e della possibilità di un mondo diverso”. Per mettere in moto la scuola il comune di Herat farà la sua parte. E’ previsto l’arrivo di maestri e di 50 computer. Presente anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa: “Maria Grazia Cutuli non è dimenticata in Italia e adesso nemmeno in Afghanistan con i ragazzi che studieranno e cresceranno nella scuola a lei dedicata”.

Articoli Correlati

La situazione è ancora tesa nel paese che fu teatro della tragica morte della giornalista. L’ultima mattana del predicatore americano che ha bruciato una copia del Corano ha aumentato il livello d’allerta, tanto che il taglio del nastro è avvenuto con un contorno di pattuglie italo – afgane, cecchini sui tetti ed elicotteri in perlustrazione. Però questo piccolo grande atto d’amore testimonia che l’impegno e la passione di Maria Grazia vivono ancora nei gesti e nei sentimenti di tantissime persone.

Pubblicato il

05 Aprile 2011, 11:28

Condividi sui social