29 Aprile 2023, 05:01
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GIARRE. Il volto tumefatto, il setto nasale e tre costole rotte. Più che una tentata rapina, una vera e propria spedizione punitiva quella organizzata da due malviventi ai danni di Salvo D’Ambra, 76 anni, titolare della gioielleria di via Callipoli a Giarre.
D’Ambra è stato picchiato selvaggiamente. Ripetutamente a calci e pugni e, poi, aggredito con dissuasore elettrico: il cosiddetto taser.
Poco prima dell’orario di chiusura, all’incirca alle 19.30, entra un quello che pare essere un normale cliente. Non lo è: semplicemente, finge di esserlo. A distanza di breve tempo fa irruzione un complice incappucciato.
“Sono stato aggredito avendo il taser puntato alla gola e al collo ed io ho cercato di difendermi schivandolo per almeno sette, otto volte – racconta un tenace Salvo D’Ambra nell’intervista raccolta da Filippo Romeo per Rei Tv -. Sono stato fatto cadere sulle scale ma mi sono difeso come potevo, dando delle gomitate. A quel punto è arrivato il complice che era incappucciato e con una tuta nera. Io ho continuato a difendermi ma hanno proseguito a darmi pugni sulla faccia, rompendomi il naso”.
Ad un certo punto, la commessa della gioielleria è riuscita a premere il pulsante anti-rapina che ha allertato direttamente le forze dell’ordine. I due criminali se ne sono accorti e sono fuggiti via: a quanto pare a bordo di una Fiat Panda con la quale erano arrivati sul posto.
“Anche la commessa, assieme ad una cliente che era presente, è stata buttata a terra. La mia commessa è stata coraggiosissima ed i rapinatori accorgendosi che era riuscita ad avvertire le forze dell’ordine, sono scappati via rompendo anche, senza motivo, una vetrina”.
D’Ambra è stato soccorso dal 118 e, poi, curato all’ospedale di Giarre. Già in passato il gioiellerie è stato vittima di altre rapine: in una di queste era rimasto ferito con un colpo d’arma da fuoco al piede: “Io non chiuderò la mia attività. Vado avanti: martedì si riapre”.
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29 Aprile 2023, 05:01