CATANIA – Solidarietà alla dottoressa e all’infermiere aggrediti nel reparto di pediatria dell’ospedale di Biancavilla: è quanto espresso dal segretario generale Cisl FP Sicilia, Daniele Passanisi, e dal segretario generale Cisl FP Catania, Danilo Sottile, in seguito alla notizia dell’ennesima aggressione a personale sanitario in un ospedale.
Nell’aggressione è stata ferita anche una guardia giurata. “Solidarietà e protesta non bastano più”, dicono i due segretari, “è necessario l’intervento delle istituzioni per intraprendere un’azione forte”.
Aggressioni negli ospedali: la nota Cisl FP
Dicono ancora i due segretari Passanisi e Sottile: “Le aggressioni al personale sanitario, sia pubblico che privato, sono ormai talmente tante da essere presenti ogni singolo giorno sulle pagine dei giornali”.
“Il pericolo che denunciamo – proseguono – è che diventino episodi tanto frequenti da non destare più l’attenzione e la preoccupazione del pubblico, che invece dovrebbe essere costantemente in allerta non solo sul piano della solidarietà e della vicinanza, ma della ricerca attiva e continua di soluzioni al problema”.
“Come Cisl FP – continuano Passanisi e Sottile – abbiamo più volte non solo condannato con tutte le nostre forze gli episodi come quello accaduto nel reparto di pediatria di Biancavilla, ma anche proposto soluzioni per la difesa del personale sanitario dall’aggressività sempre più epidemica dell’utenza”.
“Abbiamo parlato di organici – dicono i due segretari – di miglioramento dei servizi, di rafforzare i presidi di polizia negli ospedali e altre misure che coinvolgono le Asp, come l’obbligatorietà di denuncia da parte dell’Azienda e la sua costituzione di parte civile nei casi di parte civile, che ancora oggi invece vengono lasciati all’iniziativa del singolo operatore anche dal punto di vista della denuncia”.
“Intervenga l’assessorato alla Salute”
“Al tempo stesso – dicono ancora Passanisi e Sottile – siamo da tempo convinti che il solo approccio securitario non basti a risolvere il problema delle aggressioni. Il prendere misure d’emergenza o il manifestare solidarietà solo in occasione dei fatti di cronaca è del tutto insufficiente, se non si accompagnano queste azioni a un’opera culturale che restituisca agli operatori della sanità il loro ruolo e la loro dignità”.
“Proprio per mettere in atto questa azione, e per ribadire il principio che i lavoratori della sanità sono innanzitutto persone che dedicano la propria vita alla cura dell’altro e dunque che meritano il rispetto e la considerazione del pubblico, chiediamo che sia l’assessorato alla Salute a intervenire con misure chiare che mettano fine non solo alle aggressioni, ma al clima di astio e ostilità che si è instaurato contro i lavoratori delle istituzioni sanitarie”.