Il piano di Cartabellotta | Meno consorzi e dipartimenti

di

16 Marzo 2013, 12:46

3 min di lettura

PALERMO – Una giunta con parecchie novità per il comparto dell’agricoltura, quella tenutasi ieri. Al netto delle sei proposte di legge che il governo presenterà all’Ars, spunta una nuova organizzazione dell’assessorato che vede la diminuzione dei dipartimenti e quella dei consorzi di bonifica.

I dipartimenti passano quindi da cinque a tre. Dei “vecchi” resta solo il dipartimento Pesca, mentre al posto dei quattro esistenti ne nascono due: il dipartimento Agricoltura e quello Sviluppo rurale e territoriale. Novità negli enti vigilati regionali. L’Ente sviluppo agricolo diventa Ente sviluppo agricolo e rurale. Passano da undici a tre invece i Consorzi di bonifica, aggregati per vicinanza geografica. Prendono vita dunque il Consorzio di bonifica Sicilia occidentale (Trapani, Palermo e Agrigento), il Consorzio di bonifica Sicilia centro-meridionale (Caltanissetta, Gela e Ragusa) ed il Consorzio di bonifica Sicilia orientale (Enna, Caltagirone, Catania, Siracusa e Messina).

Cambia nome l’Istituto regionale vini e oli di Sicilia, che diventa Istituto vini e agroalimentare di Sicilia. Confermati l’Istituto sperimentale zootecnico siciliano e l’Istituto incremento ippico. Novità invece per i consorzi di ricerca, che federeranno le proprie competenze per un complessivo riassetto assieme all’Associazione regionale allevatori. “Questo porterà ad una riduzione dei costi dei consigli di amministrazione e dei revisori dei conti – dice Dario Cartabellotta -, oltre che ad una riduzione delle sedi territoriali. Daremo vita anche ad un albo unico della manodopera per la prestazione dei servizi e dei beni immobili. Soprattutto però puntiamo ad una reale funzionalità della struttura, che permetta di valorizzare competenze e professionalità”.

Articoli Correlati

Dei sei disegni di legge già scritti dall’assessore e dal suo staff quello più interessante riguarda l’istituzione di un fondo unico per il credito per i settori di agricoltura e pesca, incardinato presso l’Irfis. Il fondo sarà rivolto ai giovani agricoltori e prenderà forma dalla soppressione del fondo di rotazione dell’Esa, che sarà liquidato dallo stesso direttore dell’Esa “a titolo gratuito”. Proprio l’Ente sviluppo agricolo dovrà conferire il proprio patrimonio immobiliare al fondo, la cui dotazione iniziale sarà di 2 milioni e 775 mila euro. Due iniziative legislative hanno a che vedere con la tutela del marchio. La prima riguarda la certificazione del “born in Sicily”, la seconda prevede la nascita di un “Osservatorio per l’equità e la giustizia nelle filiere agricole e alimentari”, che servirà a garantire il patto di filiera fra il consumatore ed il produttore.

Un altro disegno di legge prevede il riconoscimento della cosiddetta “agricoltura sociale”, ovvero di quel ramo del comparto agricolo al confine col terzo settore, che permette l’inserimento lavorativo e sociosanitario nel segno della sussidiarietà. Verrà quindi istituito un elenco di “fattorie sociali”, con un fondo a supporto il cui ammontare andrà però individuato. Arriva quindi il ddl per la valorizzazione delle trazzere, che avverrà in collaborazione con i Comuni, che saranno obbligati a redigere un piano comunale delle trazzere entro un anno dall’approvazione della legge. Un ultimo ddl invece definisce la realizzazione di piani di riordino fondiario, con agevolazioni di natura fiscale per la ricomposizione fondiaria. Un vero e proprio “piano Cartabellotta” per dare un nuovo assetto all’agricoltura siciliana, bilancio permettendo. I disegni di legge intanto saranno presentati in Assemblea regionale, dove dovranno ricevere l’ok prima delle commissioni e poi dell’Aula per diventare legge.

 

Pubblicato il

16 Marzo 2013, 12:46

Condividi sui social