Cronaca

Agrigento, immigrazione e terrorismo: 10 persone in manette

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06 Luglio 2022, 15:03

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AGRIGENTO – Organizzavano viaggi di lusso utilizzando gommoni veloci che partivano dalla Tunisia per raggiungere le coste dell’agrigentino e del trapanese garantendo sicurezza e anonimato alle persone in fuga dalle autorità nordafricane.

L’operazione

La Guardia di Finanza di Agrigento ha eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di dieci persone sgominando una presunta banda criminale transazionale composta da due fazioni: quella dei tunisini e quella dei siciliani formata da gruppi di canicattinesi e marsalesi. Al vertice dell’associazione, in qualità di finanziatori ed organizzatori, il canicattinese Diego Fazio, 46 anni, e i tunisini Nouri Ejjed, 51 anni, e Houseen Mohamed M’Nad. All’interno del gruppo dei canicattinese vi era anche Ridha Yazidi, 62  anni, il cui compito sarebbe stato quello di tenere i contatti con i soggetti tunisini mentre Angelo Figuccia, 39 anni, era inserito all’interno del gruppo in qualità di scafista e guardiano dei mezzi navali e delle strutture di ricovero degli stessi. Sono stati raggiunti da avviso di garanzia anche il mazarese Domenico D’Aleo, 37 anni, per essersi messo a disposizione dell’associazione adoperandosi ad approntare, presso il rimessaggio di sua proprietà, i mezzi navali utilizzati dal sodalizio per il perseguimento delle illecite strategie operative ed il marsalese Angelo Occhipinti, 30 anni, gestore di fatto del molo da cui tutti i viaggi sono partiti. Le accuse, a vario titolo, sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, soltanto ad alcuni degli indagati, si contestano anche pericolosi intrecci e relazioni con ambienti del terrorismo internazionale. Uno dei promotori dell’organizzazione finito in manette, il 51enne tunisino Nouri Ejjed, è accusato di aver favorito la latitanza del ricercato internazionale Abidi Aymen, destinatario di mandato di cattura europeo spiccato dell’autorità giudiziaria della Repubblica Federale di Germania, perché responsabile di un tentato omicidio commesso a Lipsia il 9 aprile 2021. Aymen, infatti, sarebbe stato ospitato in provincia di Trapani prima di imbarcarsi su un gommone diretto in Tunisia. Le indagini, spiegano gli inquirenti, hanno dimostrato la capacita’ delle organizzazioni criminali a carattere transnazionale di offrire, nel settore dei traffici di esseri umani, nuovi ‘servizi’ volti a rendere le traversate piu’ sicure, in cambio di tariffe maggiorate, ma anche e soprattutto a garantire la non identificazione degli sbarcati da parte delle autorita’ nazionali; sia per assicurare una loro maggiore liberta’ di movimento una volta giunti a destinazione, sia per consentire ai ricercati di sfuggire alle forze di polizia o per assicurare l’anonimato a coloro che si recano in Europa con finalita’ illecite.

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L’organizzazione

L’organizzazione era particolarmente attiva nell’organizzare sistematicamente trasporti marittimi tra la Tunisia e le coste trapanesi e agrigentine di gruppi di soggetti nord africani in grado di sostenere l’elevato costo dell’esclusivo trasporto a bordo di veloci gommoni, spesso, intenzionati a sottrarsi alle ricerche delle autorita’ di polizia tunisina. Il servizio offerto non si concludeva con lo sbarco, ma ricomprendeva anche successive forme di assistenza volte a garantire la permanenza illegale dei migranti nel territorio dello Stato, quali la sottrazione ai controlli delle forze di polizia, l’avvio verso le localita’ di destinazione, il trasporto e l’accoglienza presso abitazioni sicure, fino al farli scappare dai centri di accoglienza.Le attivita’ d’indagine si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, appostamenti e riprese video, monitoraggio degli spostamenti degli indagati. Tutto cio’ ha consentito di documentare il continuo contatto telefonico tra gli indagati, l’acquisto continuo di schede telefoniche, la messa a disposizione di natanti di valore, auto, dispositivi telefonici (spesso intestati a terzi), abitazioni per ospitare i migranti e capanni per occultare i gommoni, l’uso di un consolidato linguaggio criptico, la disponibilita’ di mezzi navali, un circuito di stabili contatti con organizzazioni tunisine.

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06 Luglio 2022, 15:03

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