14 Settembre 2010, 12:55
1 min di lettura
Danneggiamento di navi e tentativo di omicidio plurimo aggravato: sono i reati ipotizzati, contro ignoti, dalla Procura della Repubblica di Agrigento che coordina l’inchiesta sul motopesca siciliano Ariete mitragliato da una motovedetta libica sulla quale erano presenti anche alcuni militari italiani come osservatori. Titolari dell’inchiesta sono il procuratore capo Renato Di Natale, l’aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Luca Sciarretta.
La Procura ha anche disposto il sequestro cautelativo del motopesca siciliano. Il natante domani mattina arriverà a Porto Empedocle dove, subito dopo, potrebbe essere oggetto di un sopralluogo da parte dei magistrati titolari dell’inchiesta. Secondo quanto si è appreso, le perizie balistiche e accertamenti scientifici sull’Ariete sono stati affidati ai carabinieri del Ris.
Il procuratore di Agrigento, Renato Di Natale, dice: “Il fascicolo aperto vuole intanto accertare il luogo in cui si sono verificati i fatti e poi le modalità dell’accaduto. I membri dell’equipaggio sono stati sentiti ieri, su nostra delega, dalla guardia costiera di Lampedusa e tutti raccontano la stessa versione dei fatti. Hanno vissuto chiaramente un’esperienza drammatica anche perché si sono visti sparare addosso una trentina di colpi”.
Pubblicato il
14 Settembre 2010, 12:55