Agrigento, le lotte e la politica | Chi è Arnone, sindaco per una notte

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12 Novembre 2016, 17:55

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AGRIGENTO – L’ultima trovata mediatica l’aveva messa in atto nell’estate del 2015, quando si era autoproclamato simbolicamente ‘sceriffo di Agrigento’ dal momento che “qui la giustizia – disse – è diventata un Far West”. La polemica, questa volta, era indirizzata ai vertici della Procura agrigentina e così, con tanto di cappello e stella da sceriffo, aveva smesso i panni dell’avvocato per diventare il grande accusatore dei problemi della legalità nella città dei templi. Personaggio estroso Giuseppe Arnone, 56 anni, arrestato dalla squadra mobile agrigentina con l’accusa di estorsione nei confronti di una collegaNoto per le battaglie ambientaliste e giudiziarie, portate avanti a colpi di esposti e denunce, oltre che per le forti campagne di stampa, negli ultimi tempi aveva difeso anche alcuni proprietari di immobili abusivi a Licata. Nell’estate del 2015 la lotta di Arnone aveva avuto come scenario la valle dei templi: aveva sbarrato la strada alle ruspe pronte a entrare in azione per demolire una villetta giudicata abusiva

Il nome di Arnone, ex dirigente di Legambiente Sicilia ma conosciuto anche al grande pubblico televisivo, è legato a doppio filo alla politica agrigentina. Quattro candidature a sindaco, nessuna fascia tricolore da imbracciare. La prima sfida, la più clamorosa, nel 1993: Arnone, sotto le insegne del centrosinistra, va al ballottaggio con il candidato del centrodestra Calogero Sodano, da lui più volte denunciato per abusivismo. Alla chiusura dei seggi gli exit poll, condotti dalla Doxa su un campione di elettori intervistati subito dopo la votazione, assegnano all’esponente ambientalista un vantaggio di circa dieci punti sull’avversario. Un margine talmente ampio da far dire che non vi sono dubbi sul nome del vincitore. Ma il mattino, dopo l’apertura delle urne, riserva ad Arnone, ‘sindaco per una notte’, un’amara sorpresa: Sodano lo supera per una manciata di voti.

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La sfida tra i due si ripete nel 1997, ma questa volta Sodano vince al primo turno con il 54,8% dei voti. Arnone, sostenuto dai Verdi, arriva soltanto terzo, dietro a Fabrizio Zicari, con il 10%.  Nel 2012 ci ritenta con una lista civica, ma il risultato dell urne è un flop: Arnone raccoglie soltanto l’11% e resta fuori dal ballottaggio che poi incoronerà Marco Zambuto per il suo secondo mandato di sindaco di Agrigento. L’ultimo tentativo è di un anno fa: l’avvocato con la passione per la politica ci riprova in testa a un’altra lista civica ma raccoglie appena 133 voti, pari allo 0,4%. Dalle urne uscirà vincitrice la coalizione di centrosinistra con Lillo Firetto.

Negli ultimi anni il rapporto di amore e odio con il Pd, da cui alla fine fu espulso. La sua presenza era diventata un appuntamento fisso delle assemblee regionali dei democratici, con la distribuzione di volantini nei confronti di alcuni big del partito: da Angelo Capodicasa a Mirello Crisafulli, passando per Anna Finocchiaro ed Enzo Bianco. Una vita trascorsa tra clamori mediatici e aule di giustizia, fino all’epilogo di oggi.

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12 Novembre 2016, 17:55

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