15 Luglio 2014, 12:40
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TERMINI IMERESE (PALERMO) – Aveva tre profili personali su Facebook e, nonostante fosse agli arresti domiciliari, non aveva resistito alla tentazione di collegarsi ad Internet ed utilizzarli. Comunicava con tutti coloro che si trovavano tra i suoi contatti, compresi alcuni pregiudicati locali. E così, per Christian Nicolosi, 23enne di Termini Imerese, si sono aperte le porte del carcere.
In base a quanto accertato dai carabinieri, il giovane avrebbe ripetutamente violato il divieto di comunicazione imposto dal provvedimento dei domiciliari. Avrebbe quotidianamente navigato su Internet, proprio come hanno dimostrato le indagini informatiche effettuate dai militari dell’Arma nel giro di una settimana, durante la quale è emerso un fitto scambio di messaggi con diverse persone proprio attraverso il social network più famoso del mondo.
Coordinati dalla Procura di Termini Imerese, i carabinieri hanno così fatto scattare l’arresto e condotto Nicolosi al Cavallacci. Un fenomeno, quello della comunicazione telematica con altri pregiudicati da parte degli arrestati domiciliari, che sarebbe sempre più frequente, tanto da rendere necessario un potenziamento del monitoraggio da parte delle forze dell’ordine.
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15 Luglio 2014, 12:40