05 Ottobre 2013, 10:59
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PALERMO – Un avvocato va in maternità, sul tavolo ci sono alcune idee per delle nuove leggi che richiedono una consulenza esterna, e al gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale non bastano più i soldi. Un problema, a dire il vero, sollevato già qualche mese fa, e non solo dal vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino, ex grillino poi fuoriuscito dal gruppo perché non condivideva la severa rendicontazione delle spese, ma anche da qualcuno dei deputati rimasti nei 5 Stelle. Che ha deciso di lanciare un sondaggio online rivolto ai cosiddetti ‘meetup’, in cui sostanzialmente si chiede agli attivisti se siano o meno favorevoli “all’utilizzo, da parte dei portavoce che lo riterranno necessario, di parte delle somme per l’esercizio del mandato parlamentare al solo scopo di fornirsi di supporto legale o specialistico”. Le somme, quindi, verrebbero prese appunto da quella parte di indennità destinata all’esercizio parlamentare e cioè, per esempio, ai portaborse.
Quasi 3.200 euro ai quali, attualmente, i deputati Cinquestelle rinunciano ogni mese (insieme a una cospicua parte dello stipendio). Soldi, quindi, che non fanno parte di quelli che vengono rendicontati e restituiti, ma che da quando i grillini sono in parlamento restano nelle casse dell’Assemblea regionale ogni mese, e nessuno sa per cosa vengano utilizzati. E nonostante il fatto che quei soldi spettino loro, per i grillini siciliani la consultazione con la base, specie in questo caso, è “doverosa e necessaria”, visto che incassare quel rimborso spese non è previsto nel programma elettorale che i cittadini hanno votato. Ma d’altro canto, allo stato attuale la situazione economica dei gruppi parlamentari appare abbastanza incerta. E non solo perché da quando sono arrivati a Palazzo dei Normanni i grillini si sono scontrati con la realtà delle cose, e rinunciando a parte dell’indennità hanno dovuto tirare la cinghia per riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti e tutto quello che serviva per il funzionamento (computer, cancelleria, spese telefoniche eccetera), ma anche perché adesso ci si mette la spending review. La situazione, insomma, non è certo destinata a migliorare visto che si prospetta una riduzione delle somme (il 20 percento) che i gruppi utilizzano per pagare gli stipendi ai membri dello staff.
Ma il sondaggio è online soltanto da qualche giorno: non si sa ancora, quindi, quale sarà la posizione che prenderanno gli attivisti dei meetup siciliani, ma qualche deputato non nasconde che qualche obiezione c’è stata eccome. Chissà se ci sarà anche qualcuno disposto a capire che la politica, infondo, ha dei costi.
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05 Ottobre 2013, 10:59