Aiop, Barbara Cittadini confermata presidente

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02 Maggio 2012, 18:29

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Barbara Cittadini e Luigi Nesi sono stati confermati all’unanimità presidente e vicepresidente di Aiop-Sicilia. Un mandato triennale conferito dall’assemblea dell’Associazione italiana ospedalità privata che si è riunita stamattina nella sede regionale di Palermo e che ha anche designato, insieme con il presidente e il vicepresidente, Marco Ferlazzo rappresentante nel consiglio nazionale. Un’assemblea in cui si è fatto il punto delle politiche sanitarie portate avanti da Aiop e delle prospettive che attendono il comparto. “Abbiamo il dovere di alzare il nostro sguardo verso orizzonti nuovi, di ragionare insieme sull’idea di futuro e di cambiamento – ha affermato nella sua relazione Barbara Cittadini -. John Maynard Keynes diceva che ‘la difficolta’ non sta nel credere nelle nuove idee ma nel fuggire dalle vecchié. L’impegno di tutti noi dovrebbe essere quello di avere il coraggio di raccogliere la sfida del cambiamento, considerandola un’opportunità, per dare una risposta concreta alle reali esigenze del sistema. L’ideale sarebbe un sistema sanitario nel quale l’offerta pubblica e quella privata accreditata, in una logica di virtuosa integrazione sinergica, svolgessero un pubblico servizio con la finalità quella di garantire una risposta compiuta alla domanda di salute dei cittadini”.

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Nella sua relazione, il presidente di Aiop-Sicilia non ha tralasciato un’analisi del sistema con numeri e cifre: “Alle case di cura siciliane, in questi ultimi cinque anni, sono venuti a mancare, a causa del ‘Piano di rientro’, 239,6 milioni di euro rispetto al tetto di spesa del 2006. Ai quali va aggiunto un mancato adeguamento Istat pari a 26,3 mln di euro. In totale, sono mancate risorse finanziarie pari a 265,9 mil di euro. Non riconoscere l’adeguamento del potere d’acquisto significa, di fatto, operare un’altra tipologia di penalizzazione economica. Tra le risorse che mancano al comparto quest’anno, si possono imputare – ipotizzando fin d’ora per il 2012 un tetto di spesa pari a 476,7 mln di euro (comprensivo anche della rivalutazione Istat 2011) – ben 74 milioni di euro in meno imputabili unicamente alla rivalutazione Istat. Si tratta di uno scenario che ha un solo nome: recessione”. Per Barbara Cittadini “ad un governo regionale che, nel settore della sanità, opera attraverso un progetto, dobbiamo potere dire che anche noi abbiamo un progetto. Ma qualunque soluzione o proposta dev’essere inserita all’interno di una programmazione regionale corretta e trasparente, intendendo con tale accezione una programmazione preventiva e coordinata, nella quale i singoli provvedimenti non siano isolati – ha concluso -, dove ogni azione o scelta di politica sanitaria non sia avulsa dalle altre o, addirittura, in contrasto, ma faccia parte di un progetto complessivo di più ampio respiro comunicato alle parti e, per quanto possibile, condiviso”.

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02 Maggio 2012, 18:29

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