26 Febbraio 2016, 16:43
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AGRIGENTO – Ci sarebbe un fraintendimento alla base della segnalazione della Covisoc che ha portato al deferimento dell’Akragas da parte della Procura Federale per il “mancato deposito entro i termini degli emolumenti dovuti ad un proprio tesserato. Come confermano dalla società agrigentina infatti, il tesserato è un ex collaboratore che non rientrava più nella società già ad inizio stagione, dopo le prime giornate di campionato. Il collaboratore ha in seguito rescisso il contratto, trovando l’accordo con la società. Dalla società confermano dunque che è tutto in regola nei pagamenti degli stipendi a giocatori e staff tecnico. Adesso però la società dovrà chiarire la sua posizione alla Procura Federale, spiegando con i documenti necessari il fraintendimento, cercando di evitare un’altra penalizzazione che la società rischierebbe se non riuscisse a convincere la Procura delle proprie ragioni.
Il Procuratore aveva emesso nella giornata di ieri la nota in cui si accusava il presidente Silvio Alessi di “aver violato i doveri di lealtà probità e correttezza, omettendo di depositare presso la CO.VI.SO.C., entro il termine del 16 dicembre 2015, la dichiarazione attestante l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ad un proprio tesserato per le mensilità di settembre e ottobre 2015” e “per aver violato i doveri di lealtà probità e correttezza, omettendo di depositare presso la CO.VI.SO.C.., entro il termine del 16 dicembre 2015, la dichiarazione attestante l’avvenuto pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ad un proprio tesserato per le mensilità di settembre e ottobre 2015”. La società nei prossimi giorni conoscerà intanto l’esito dell’appello presentato per annullare la penalizzazione di tre punti relativa all’inchiesta “Dirty Soccer”.
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26 Febbraio 2016, 16:43