04 Maggio 2015, 12:53
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AGRIGENTO – La partita tra Akragas e Marcianise è stata anche l’occasione ghiotta della festa per l’ultima in casa del Gigante, una festa in cui i tifosi hanno colorato prima lo stadio e poi la città di bianco e azzurro, regalando sorrisi ed emozioni a chi ha potuto osservare la coreografia con il Gigante in primo piano su uno sfondo azzurro cielo, lo stesso cielo toccato una settimana fa da tutti i tifosi agrigentini che hanno seguito la squadra a Roccella Jonica per festeggiare la promozione in LegaPro. Il risultato della partita, un 6-0 con le comparse del Marcianise, passa in secondo piano.
La partita comincia anche con una decina di minuti in ritardo per il saluto, uno per uno, di tutti i giocatori che hanno reso possibile questo sogno. Così tra gli applausi scroscianti escono dal tunnel degli spogliatoi tutti i protagonisti della stagione akragantina, accompagnati dai piccoli figli, in un quadro di famiglia davvero emozionante. Da Chiavaro a Meloni, da Arena a Tiscione, Da Dezai Tresor, ribattezzato Lillo dalla tifoseria perché nero come il santo agrigentini, al “muro” Ciccio Vindigni, ormai idolo dei supporters biancazzurri. Tutta la dirigenza scende in campo per un foto ricorda che rimarrà nella storia. Silvio Alessi e gli altri dirigenti vogliono ricordare anche il fratello del presidente, Giovanni, scomparso tragicamente qualche anno fa, a cui il presidente dedica ogni successo.
Il sei a zero in campo è anche l’emozione di Bonaffini, reduce da una stagione travagliata per gli infortuni, i tifosi omaggiano il giocatore con uno striscione dedicato alla figlia Eva che nascerà tra un mese circa: “Tuo papà è un Gigante”. Intanto in tribuna il miracolo sportivo riesce a far sedere nello stesso settore Lillo Firetto, principale rivale di Silvio Alessi nella corsa a sindaco e il numero uno dell’Akragas, con la presenza eccezionale di Angelino Alfano, vero deus ex machina della trattativa che ha portato l’Enel a sponsorizzare l’Akragas. Ma nella festa dello sport anche Firetto applaude Silvio Alessi per un successo meritato e costruito passo dopo passo. C’è anche tempo per ricordare Willy Ingrassia, il giovane tifoso morto prematuramente nel 2006 e mai dimenticato dalla tifoseria biancazzurra. Finita la partita, scatta la festa con carri e caroselli che sfilano per la città agrigentina in un giorno di festa che non verrà mai dimenticato.
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04 Maggio 2015, 12:53