21 Maggio 2011, 11:11
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L’elezione dei revisori dei conti da parte di Sala delle Lapidi, oltre ad aver sancito la ripresa dei lavori del consiglio comunale, ha visto la nascita a Palazzo delle Aquile del Terzo polo, pronto a lanciare una propria candidatura nella corsa al dopo-Cammarata. Non un nuovo gruppo ma un coordinamento di Udc, Mpa e parte del gruppo Misto, come spiega Giovanni Greco, deputato Ars e capogruppo del Misto a Piazza Pretoria, che annuncia anche la nascita a Palazzo dei Normanni del nuovo gruppo “Alleanza per i siciliani”, che sosterrà il governo Lombardo, e individua nel sindaco e nel presidente del consiglio comunale, Alberto Campagna, i responsabili dello stallo della politica palermitana.
Consigliere Greco, partiamo dal voto di ieri sera con cui avete eletto il nuovo collegio dei revisori dei conti.
“Abbiamo finito tardi, stanotte, ma abbiamo ottenuto un risultato: la maggioranza, che oggi è minoranza in consiglio, ha eletto un solo revisore, un secondo lo ha indicato il centrosinistra e un altro noi come Terzo polo. Un accordo raggiunto dall’Mpa, dall’Udc e da parte del Misto, ovvero me e il consigliere Fraccone, che ha sancito la nascita in Aula del Terzo polo mediante questo primo atto politico. Non costituiremo un nuovo gruppo ma un coordinamento dei gruppi esistenti che è l’inizio di un percorso politico”.
Su quanti consiglieri potrà contare questo coordinamento?
“Sulla carta siamo dieci, manterremo i gruppi separati perché è chiaro che il soggetto deve ancora nascere qui al Sud. Verrà creato ufficialmente, secondo me, alle prossime elezioni comunali. Non c’è Fli semplicemente perché non ha consiglieri a Palazzo delle Aquile, non per altro. Nel voto di ieri sera abbiamo dimostrato grande compattezza, anche se mi duole sottolineare come in un’occasione così importante per la politica cittadina ci fossero alcuni assenti in consiglio, fra cui i componenti del gruppo Sicilia Vera che non avendo candidati non hanno appoggiato nessuno e non si sono presentati”.
Sarete presenti alle prossime comunali con un unico candidato o un’unica lista?
“Alle prossime consultazioni comunali certamente potremo esprimere un nostro candidato che è nelle condizioni di vincere, credo molto nel Terzo polo e nelle sue potenzialità. Con la nuova legge elettorale non ci sarà un eletto al primo turno ma si andrà di sicuro al ballottaggio, visto che manca l’effetto trascinamento”.
Giudica più probabile un’alleanza col centrosinistra o col centrodestra?
“La politica espressa dal presidente Lombardo punta all’accordo col Pd e con tutto il centrosinistra, anche con Sel e Idv. Ho già detto al collega Davide Faraone che, se dovesse essere candidato e dovesse addirittura arrivare al ballottaggio, avrebbe il mio personale appoggio”.
Ieri sera avete approvato anche il nuovo regolamento per il controllo analogo e oggi Amat chiede subito dieci milioni per andare avanti. Quella delle partecipate è una strada senza uscita?
“C’è una cosa su cui nessuno, nemmeno i giornalisti, si soffermano. Amat ha una convenzione con una associazione per il servizio “Gran Turismo” che è in perdita per 50.000 euro l’anno: come mai il socio unico, ovvero il Comune, consente un servizio in perdita? E perché l’Amat lo mantiene e poi ci chiede sei milioni di euro in più? In tempi non sospetti avevo proposto l’istituzione di un amministratore unico per tutte le società e la creazione di una holding unica per accorpare tutte le partecipate. Era questo il modo per risolvere il problema della Gesip e dell’Amia, ero e sono un fautore dei contratti di solidarietà ma non se ne può parlare perché i lavoratori della Gesip ormai vogliono solo l’internalizzazione e nient’altro. Gridare al vento è tempo perso. Tutte le altre soluzioni che ci potremo inventare non piaceranno mai al personale, che vuole solo l’assunzione al comune. Secondo me è sbagliato, anche perché attualmente prendono di più di quanto percepirebbero se fossero internalizzati, non so se avrebbero gli stessi stipendi e con quale qualifica verrebbero assorbiti”.
Passiamo al bilancio: il Pd ha già annunciato il voto contrario. Voi?
“Il bilancio non l’abbiamo visto, so solo che è di lacrime e sangue ma sono convinto che come opposizione dovremmo abolire i capitoli di spesa inutili della presidenza del consiglio, come quello per i cocktail, che sono inutili e dispendiosi. Daremo insieme al centrosinistra apporti utili, daremo la nostra impronta cercando di aiutare le categorie più deboli destinando i soldi alle attività sociali. Ho avuto notizie che il famoso tesoretto di cui si parla e che dovrebbe spuntare in estate in realtà non esiste. Appena avremo l’atto lo leggeremo, ma l’intenzione del gruppo è di puntare tutto sulle attività sociali”.
Perché il consiglio comunale non funziona come dovrebbe?
“Perché manca una guida di alto livello e l’amministrazione manda in Aula provvedimenti che vengono puntualmente stravolti. C’è l’ostruzionismo a volte della maggioranza e a volte dell’opposizione, non si riesce a lavorare con tranquillità”.
Per guida di alto livello chi intende?
“Intanto il sindaco, che vedo disamorato della città. Non giudico le capacità, perché il primo mandato è stato da manuale, ma i secondi cinque anni di Diego Cammarata non sono stati all’altezza. Per i lavori d’Aula parlo del presidente Campagna, che non riesce ad essere super partes ed è gravissimo. In tutti gli atti importanti, come quello di ieri sera, lui ha votato: un presidente serio si sarebbe astenuto. Anche perché i numeri gli consentivano di non votare, avrebbe fatto una bella figura. In qualunque occasione, invece, partecipa attivamente. Non è certo all’altezza di Garraffa o Cordaro, suoi predecessori. Rimpiango molto i politici della Prima Repubblica, c’era più preparazione”.
Perché ha lasciato il Pdl per avvicinarsi a Lombardo?
“Nel programma del partito c’era un principio che ho sposato in toto: non mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Mi sono messo contro Cammarata quando ha aumentato la Tarsu, ho fatto una guerra che abbiamo vinto facendo gli interessi dei cittadini. All’Ars abbiamo anche costituito un nuovo gruppo, “Alleanza per i siciliani”, perché nel Misto non hai un’identità politica. Ne abbiamo già dato comunicazione alla Presidenza. A guidarlo sarà Nunzio Cappadona, io sarò vice-capogruppo e siamo in tutto in sei. Ci sono anche Giovanni Cristaudo, Riccardo Savona, Giuseppe Lo Giudice e Mario Bonomo. Abbiamo fatto una scelta: sosterremo il governo Lombardo e le sue riforme”.
Crede che Cammarata si dimetterà?
“Lo spero e mi auguro che gli diano un incarico alla sua altezza. L’ho sostenuto nel primo mandato, non lo ripudio, è stato un mio amico. Dal punto di vista personale non c’è nulla ma politicamente non ci scriviamo più. Ho sposato la linea del Terzo polo”.
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