25 Febbraio 2014, 15:09
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CATANIA – La goccia che perfora la roccia. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha definito così l’azione pressante delle istituzioni locali verso il governo centrale per fare partire le Zone franche urbane, le aree che presentano elevati indici di disagio socio economico e per le quali sono previste agevolazioni fiscali e contributive per le imprese, micro e piccole, che decideranno di investire in quei luoghi. Pensate nel 2008, infatti, e dopo anni di stallo istituzionale per assenza della dotazione finanziaria sufficiente avviarle, le Zfu, in Sicilia 18 in tutto – Catania, Erice, Gela, Aci Catena, Acireale, Barcellona Pozzo di Gotto, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo-porto, Palermo-Brancaccio, Vittoria e Lampedusa-Linosa – sono finalmente pronte a partire. Lo ha affermato lo stesso Crocetta, insieme all’assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri e al dirigente del Ministero per lo Sviluppo Economico, Carlo Sappino, stamattina a Palazzo Esa, di fronte ai giornalisti e ad alcuni degli amministratori locali coinvolti, tra cui il sindaco di Catania, Enzo Bianco.
“Quella che stiamo annunciando oggi – ha detto Crocetta – è una delle operazioni più importanti per lo sviluppo della Sicilia. All’inizio, le Zone franche urbane previste per l’isola erano solo 3 e oggi siamo riusciti a portarle a 17 oltre Lampedusa – Linosa. Per queste aree, sono state attivate risorse finanziarie per circa 500 milioni di cui 184,7 assegnate alla Sicilia”.
L’avvio delle Zone franche urbane, secondo Crocetta, ma anche per i sindaci presenti, rappresenterà un beneficio per tutto il territorio, attraverso la nascita di nuove imprese, ma anche grazie agli interventi sulle aree oggetto della defiscalizzazione, per cui ci sarebbero già risorse disponibili destinate a interventi infrastrutturali. Per il momento, però, l’urgenza è comunicare con le imprese e con il territorio i vantaggi previsti dalle Zfu e l’iter per potervi accedere. “Dobbiamo essere capaci di comunicare, di coinvolgere i territori – ha proseguito il presidente Crocetta. I tempi sono stretti (le domande possono infatti essere presentate dal 5 marzo al 23 maggio n.d.r.) e serve la collaborazione delle istituzioni, attraverso sportelli locali per l’assistenza possibilmente collocati nel territorio della Zfu. Per noi sarà fondamentale parlare: la Regione sta commissionando pagine sui giornali proprio per pubblicizzare la questione. Ma serve ancora altro: serve anche la formazione dei dirigenti e funzionari”.
Un aspetto su cui si è soffermata molto anche l’assessore Vancheri, che ha annunciato il programma di informazione messo a punto dalla Regione. “Si avvia oggi, oltre all’informazione serrata della Zfu, che noi effettueremo organizzando incontri in ogni territorio coinvolto – ha evidenziato l’assessore. Bisogna garantire in Sicilia un’economia che punti sull’indotto delle piccole medie imprese – continua – e fare in modo che questa sia l’occasione per rimettere in moto un sistema produttivo in cui Catania può fare da traino”. Solo a un patto, però, come ha sottolineato Enzo Bianco, in riferimento alla Zfu catanese, quella prevista per il quartiere di Librino, la cui presentazione si terrà il prossimo 10 marzo. “Ce la faremo solo – ha detto Bianco -se ci sarà un’alleanza forte tra istituzioni, mondo produttivo e imprenditoriale”.
Le imprese che hanno requisiti previsti per poter accedere ai finanziamenti potranno presentare le istanze a decorrere dalle 12 del 5 marzo e sino alle 12 del 23 maggio di quest’anno. La procedura non è a sportello, quindi l’ordine temporale di presentazione delle istanze non determina alcun vantaggio né penalizzazione. Le domande devono essere compilate in modalità telematica sulla base di un facsimile predisposto dal ministero, firmate digitalmente e trasmesse, con i relativi allegati, esclusivamente tramite la procedura informatica del sito Internet del ministero dello Sviluppo economico (www.mise.gov.it).
A margine dell’incontro sulle Zone franche urbane, Crocetta si è soffermato sulle patate bollenti con cui il governo regionale è costretto a confrontarsi, prima fra tutte la manovra finanziaria. “Ieri abbiamo fatto una prima disamina della manovra che verrà esitata giovedì proprio a Catania – ha riferito. Chiaramente, non è onnicomprensiva, con l’impugnativa del commissario dello Stato non avevamo molto margine, ma ci ha consentito di avere circa il 70 per cento delle risorse disponibili e quindi, in fase di revisione del Bilancio, potremo risolvere il resto. Tra l’altro – ha concluso – con il disegno di legge salva imprese, noi potremo avere altri 70 milioni di euro a disposizione, da inserire nella manovra di assestamento”.
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25 Febbraio 2014, 15:09