Al via un weekend di fuoco|E la canicola fa “strage” di pomodori

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17 Luglio 2010, 12:17

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Al via il week end ”di fuoco” con il picco, proprio oggi secondo le previsioni, dell’ondata di calore che da giorni imperversa sull’ Italia. Sono 21 le città con il ”bollino rosso” della Protezione Civile, quelle cioè con l’allarme al livello 3, il massimo, praticamente l’intera penisola, ma gia’ domani dovrebbero ”scendere” a 13. Al livello 2 invece, oggi saranno cinque città, e domani 14. Previsto per l’inizio della prossima settimana un generale calo delle temperature.

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Il caldo fa strage di pomodori, con un calo stimato del 20%, mentre nelle stalle si registra un crollo delle produzioni di latte per effetto dello stress a cui sono sottoposte le mucche. Sono alcuni effetti del caldo evidenziati dalla Coldiretti su piante e animali nelle campagne dove si sono registrati i più elevati picchi di temperatura. La produzione del pomodoro destinato a passate, polpe e conserve scenderà probabilmente a 600 quintali per ettaro rispetto agli 800 di una situazione normale. ”Sopra i 30 gradi – spiega la Coldiretti – anche le piante vanno in stress e, non riescono più a lavorare e si fermano, nonostante l’irrigazione. I campi sono stati stretti in una morsa di condizioni meteo estreme: prima le piogge torrenziali del mese scorso hanno allagato i campi e impedito lo sviluppo delle radici, mentre adesso – continua la Coldiretti – l’afa africana sta indebolendo i pomodori, che seccano, facendo cadere fiori e frutti”. A sentire gli effetti del grande caldo sono anche le mucche nelle stalle che, ”stressate dalle alte temperature – spiega Coldiretti – producono fino al 15% di latte in meno, rispetto ai circa 30 litri al giorno che vengono munti in periodi normali. Una emergenza – sottolinea la Coldiretti – aggravata notevolmente dall’umidità che, come per persone, aumenta la sensazione di caldo anche per le mucche. Per loro – riferisce la Coldiretti – la temperatura ideale e’ fra i 22 e i 24 gradi, invece con l’arrivo dell’afa gli animali hanno iniziato a soffrire, mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. In soccorso nelle stalle sono state allestite – riferisce la Coldiretti – doccette, ventole e condizionatori ed utilizzati integratori specifici a base di sali di potassio nell’alimentazione preparata dagli allevatori”. Al brusco calo delle produzioni di latte si aggiunge, dunque, anche ”un notevole aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori – conclude la Coldiretti – devono sostenere per sopperire alle necessita’ di benessere delle mucche colpite dall’afa”.

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17 Luglio 2010, 12:17

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