10 Giugno 2011, 19:02
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Si chiama In.La, acronimo di ‘Inserimento lavorativo’. Si tratta di un progetto finanziato coi fondi del ministero del Lavoro e rivolto alle piccole e medie imprese che vogliono assumere nuovo personale. Attraverso questo progetto, del quale sono partner il consorzio Asi di Palermo e Italia Lavoro, saranno formati 124 tirocinanti, col vincolo dell’assunzione a tempo indeterminato da parte dell’azienda, dopo i sei mesi di stage (retribuito, comunque, con 750 euro al mese).
Al momento è ancora in corso la candidatura da parte delle piccole e medie imprese che intendono accreditarsi. Solo successivamente saranno resi noti i nomi delle aziende e i candidati potranno rivolgersi direttamente a loro per la selezione.
“È questa la nostra idea di formazione – dice il presidente del consorzio Asi di Palermo, Alessandro Albanese – assolutamente in linea con quanto già affermato col presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello. La formazione professionale dovrebbe tenere conto delle aziende. Se metto il vincolo dell’assunzione a tempo indeterminato all’azienda, da una parte do maggiori garanzie al tirocinante, ma dall’altra è giusto che sia l’azienda a formare gli stagisti, a cui poi dovrà affidare parte della propria azienda”.
Il progetto è frutto di un’altra esperienza, portata avanti dagli industriali dell’Isola con contributi statali già cinque anni fa. “Quella volta abbiamo formato 990 persone, 790 delle quali hanno ottenuto un contratto a tempo indeterminato. Ma c’è di più, le aziende che non hanno mantenuto il vincolo dell’assunzione, hanno dovuto pagare una penalità”.
Verrebbe da obiettare come mai, nonostante i tirocini siano retribuiti attraverso fondi pubblici, la selezione spetti alle aziende private. “Ma le risorse pubbliche cosa sono in fondo – replica Albanese – se non (anche) i proventi delle tasse pagate dalle imprese? E poi è giusto, ripeto, garantire alle aziende di selezionare del personale che si impegnano a pagare a tempo indeterminato. Fermo restando che, al contrario, a garanzia dei candidati, le imprese hanno l’obbligo di non selezionare familiari dei vertici aziendali entro il quarto grado di parentela”.
Insomma, secondo Albanese, progetti di questo tipo sarebbero “l’antitesi alla formazione professionale così come pensata in Sicilia, un esercito di shampisti o informatici che non può essere immesso nel mercato del lavoro, proprio perché l’offerta eccede la domanda. Basta con una macchina che foraggia appetiti clientelari, i lavoratori – conclude Albanese – devono essere formati nelle aziende”.
La lista delle aziende accreditate, presso le quali sarà possibile presentare le candidature, sarà disponibile a partire dalla fine di luglio. Il bando è scaricabile sul sito www.inlasicilia.it
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10 Giugno 2011, 19:02