Albert: “Tutti dentro, tranne il Cefop |Il fondo di garanzia? Già in Finanziaria”

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19 Aprile 2011, 19:29

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Domani è il gran giorno. Il giorno dell’approvazione del Prof. Alla Regione si è completata la lista di enti e associazioni interessate al Piano. Ma i dubbi non mancano. E trapelano dalle parole del dirigente generale alla Formazione, Ludovico Albert. “Come andrà domani?”, gli chiediamo. “Lo sa Iddio”, risponde, “tradendo” subito la sua origine piemontese.

Che significa? C’è qualche preoccupazione per l’incontro di domani?
“Lo chieda alla Uil o alla Ugl che hanno previsto una manifestazione di fronte alla sede della Commissione regionale per l’impiego. Spero siano comunque pronti ad approvare il Prof”.

Che ci dice degli enti, invece. In 19, fino a ieri, erano fuori dal Piano per la mancata produzione di alcuni documenti.
“Per questi enti è tutto a posto. Posso dire che quasi certamente saranno compresi nel Prof”.

Per altri tre, invece, c’è un’ammissione con riserva. La riserva è stata sciolta?
“Non ancora. Si tratta di procedimenti più lunghi. Intanto, sono nel Prof anche loro”.

Chi è rimasto fuori, quindi, è solo il Cefop.
“Il Cefop non è fuori. O meglio, la sua posizione è congelata a causa della mancata produzione del Durc. Abbiamo dovuto prendere questa decisione a garanzia dell’Amministrazione. E comunque, le somme che spetterebbero al Cefop non sono scomparse. Sono solo state accantonate in attesa che il Tar ci dia il suo responso. Se ci verrà detto che il Cefop ha le carte in regola, i soldi che gli spettano sono pronti”.

E se non dovesse rientrare il Cefop?
“Quei soldi andrebbero nel Fondo di garanzia quindi anche a tutela degli stessi dipendenti del Cefop”.

Lei ha toccato due punti fondamentali: Durc e Fondo di garanzia. Partiamo dal primo. Secondo indiscrezioni, quasi nessun ente aveva il Durc a posto. Come è stato risolto il problema?
“A noi invece risulta che tutti gli enti, escluso il Cefop, hanno dichiarato di essere in regola. Ma si tratta di dichiarazioni fatte dagli stessi enti, alle quali noi crediamo, al momento. Ovviamente, quando ci sarà da erogare i soldi verificheremo che tutto sia a posto. Altrimenti, quegli enti soldi non ne riceveranno”.

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Altro punto, dicevamo, il Fondo di garanzia. Oggi la Cisl, uno dei sindacati che ha firmato l’accordo quadro, è stata molto dura: mancava questo strumento in Finanziaria.
“Per quanto ne so io, questi strumenti sono stati inseriti nel maxiemendamento proprio poco fa. Si tratta del Fondo di garanzia oltre che dell’albo unico degli operatori al 31 dicembre del 2008. Del resto, il presidente ha preso un impegno preciso e da parte del governo c’è la volontà politica di rispettare questi accordi”.

L’accordo prevede il parametro unico, punto assai criticato da molti enti e sindacati. Causerebbe grossi problemi di riassorbimento del personale in esubero e in mobilità.
“So benissimo che il riassorbimento di questi lavoratori non sarà un processo automatico. Ma io rappresento l’amministrazione e non vedo perché debba pagare lo stesso oggetto (l’ora di formazione) in maniera diversa tra enti”.

Qualche dubbio è anche legato alla quota di finanziamento del Prof che spetterebbe all’Europa. La Sicilia è stata ‘bacchettata’ da più parti proprio per l’incapacità di spendere i Fondi europei…
“Sì, lo so benissimo. Ma se non proviamo a spenderli, allora non li spenderemo mai”.

Ultima domanda. Nel Prof sono state introdotte Spa ed srl?
“Non mi risulta”.

A noi sì.
“Quelle che ci sono, sono lì da tre anni, quindi non è un fatto nuovo”.

E se fosse un fatto vecchio, ma sbagliato?
“Esamineremo la questione ed eventualmente interverremo”.

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19 Aprile 2011, 19:29

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