30 Luglio 2017, 19:44
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ALCAMO (TRAPANI) – Un incendio, scoppiato nel pomeriggio ad Alcamo (Trapani) in un deposito per la raccolta differenziata dei rifiuti, ha sprigionato una densa nube di fumo che copre la città. Sul posto stanno operando tre squadre dei vigili del fuoco e mezzi del Comune. L’incendio, di cui al momento non si conosce la causa, si è sviluppato nel centro di stoccaggio dell’imprenditore Vincenzo D’Angelo.
Secondo una prima ricostruzione le fiamme sarebbero partite da un’area attorno al deposito, cosparsa di rifiuti in mezzo alle sterpaglie. Le fiamme hanno investito alcuni capannoni. Una colonna di fumo nero si è alzata coprendo una zona di oltre un chilometro. Oltre ai vigili del fuoco di Trapani, sono intervenute alcune squadre di Palermo, una decina in tutto. Il fumo è visibili dall’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo.
Aggiornamento.
Non è stato ancora del tutto domato dopo diverse ore l’incendio divampato ieri pomeriggio ad Alcamo nel deposito per la raccolta differenzia dei rifiuti di contrada Stasi che ha provocato un’altissima nube nera di fumo che ha coperto la città del Trapanese. Sul posto sono ancora al lavoro le squadre dei Vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpa che stanno monitorando i valori dell’aria dopo l’allarme diossina lanciato a causa della presenza nell’impianto di stoccaggio di materie plastiche. Il sindaco Domenico Surdi stamane ha comunicato alla centrale operativa della Protezione civile che la nube si sta lentamente diradando, anche se la situazione rimane critica. Surdi ha ribadito l’invito lanciato ieri alla popolazione a non uscire di casa, se non per motivi strettamente necessari, e a tenere chiuse le finestre in attesa dei risultati delle analisi condotte dall’Arpa.
Per spegnere definitivamente il rogo stanno per arrivare i Canadair e un elicottero, dice Surdi. I tecnici dell’Arpa forniranno domani i valori dell’aria. Il sindaco stamane ha emanato una nuova ordinanza in cui vieta l’avvicinamento all’area interessata dal rogo e chiede ai cittadini di tenere gli infissi di casa chiusi, di limitare gli spostamenti, e di evitare il consumo di ortofrutta prodotta nel territorio se non dopo accurato lavaggio.
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30 Luglio 2017, 19:44