Aldo, pellegrinaggio sotto i portici| "Aveva solo 3 dollari portafortuna" - Live Sicilia

Aldo, pellegrinaggio sotto i portici| “Aveva solo 3 dollari portafortuna”

Aid Abdellah, si faceva chiamare "Aldo"

Tutti lasciano un fiore sul luogo del dolore. Preghiere in piazzale Ungheria. Oggi l'autopsia.

PALERMO – Dal sindacato Sunia al movimento Potere al Popolo, fino alle decine di volontari che assistono i senzatetto di Palermo e ai cittadini che hanno lasciato un fiore o una lettera. Davanti a quella saracinesca chiusa ormai da tempo, il ricordo di Aldo è ogni giorno più forte.

Specie nelle ultime ore, cruciali per le indagini volte ad accertare cosa sia accaduto al clochard di origini francesi che aveva scelto di vivere sotto i portici con il suo gatto Helios. Ieri i carabinieri, coordinati dalla procura che ha aperto un fascicolo per omicidio, hanno sentito un uomo serbo senza fissa dimora: sarebbe stato individuato tramite le immagini delle telecamere di piazzale Ungheria, la notte in cui è morto Aid Abdellah, conosciuto da tutti nella zona.

L’autopsia, ieri rinviata, sarà eseguita oggi e potrebbe fare emergere elementi fondamentali sulle cause del decesso. Lumini, poesie, mazzi di fiori, fotografie di Aldo ed Helios, circondano l’area in cui il pittore e mimo che aveva girato il mondo, aveva creato il suo giaciglio.

C’è anche Vanessa, la ragazza che lavora al bar vicino e che il giorno della tragedia ha lanciato l’allarme: “Gli offrivo sempre il caffè, ci fermavamo a parlare spesso – dice con gli occhi lucidi -. A distanza di tre giorni non riesco ancora a credere che non ci sia più. Quella mattina ho trovato tutto a soqquadro, le tasche dei suoi pantaloni erano risvoltate, non c’era il cellulare, soltanto il portafoglio coi tre dollari: diceva che erano il suo portafortuna”.

La fortuna di Aldo si è invece fermata lì. Dopo una vita trascorsa in giro per il pianeta e varie tappe in Italia col suo fedelissimo micio, proprio sotto i portici del salotto della città ha trovato la morte. Tra le ipotesi c’è quella della rapina: qualcuno avrebbe voluto privare il senzatetto delle sue poche cose, degli spiccioli guadagnati per i ritratti che effettuava in strada. Aldo, infatti, non chiedeva l’elemosina, ma spesso residenti e commercianti gli donavano qualcosa.

Nella serata di ieri, anche i volontari della onlus “Gli angeli della notte”, hanno organizzato un momento di preghiera per rendere omaggio ad Aldo. “Era un dovere – dice Giuseppe Li Vigni -. Abbiamo perso una persona dolce e gentile, cordiale e dalla mente brillante per la violenza di qualcuno senza scrupoli. Abbiamo assistito più volte Aldo, come tutti i clochard che si trovano in questa zona e quello che è accaduto è un colpo al cuore di noi tutti e dell’intera città”.


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