11 Settembre 2022, 06:35
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CATANIA. Tante volte abbiamo sentito, a proposito di qualcuno, la frase: “Ha fatto la Storia della televisione”. Ma mai come nel caso di Enrico Ghezzi, anche col suo essere ispiratore e divisivo, accogliente e politico, visionario e concreto, quella frase pare essere più che mai azzeccata.
Ma la notizia è un’altra. Perchè sapere che un film destinato a divenire esso stesso Storia e presentato nemmeno una manciata di giorni fa all’edizione numero 79 della Mostra di Venezia, vede la co-regia di un giovanissimo professionista nostrano non è un elemento che può passare in secondo piano.
Alessandro Gagliardo è nativo di Paternò. Da sempre geniale nella regia e nel racconto. Da sempre ha dimostrato una immersione intima e totale nella ripresa di una immagine, nelle persone, nei loro dolori, nelle loro speranze, nel loro entusiasmo.
Un talento innato. Una determinazione che lo ha premiato.
L’incontro con Enrico Ghezzi e, poi, da lì è nato tutto.
A Venezia con “Gli ultimi giorni dell’umanità” hanno partecipato fuori concorso aggiudicandosi ugualmente il Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) destinato “all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore”, con la seguente motivazione: “In un alternarsi tra storia personale e del cinema, anni di lavoro premiati dall’aver saputo documentare con straordinaria creatività e profonde riflessioni un panorama delle variegate vicende umane e della natura. E in un turbinio di immagini e di situazioni il film si chiede se gli ultimi giorni dell’umanità sono già fra noi o stanno per arrivare”.
“Questo premio non può che essere dedicato alla prima persona che ci ha creduto, Nennella Bonaiuto”, ha avuto modo di evidenziare Alessandro Gagliardo. Nennella è la moglie di Enrico Ghezzi.
“Abbiamo presentato fuori concorso un lavoro col quale siamo impegnati da oltre quattro anni – racconta a LiveSicilia, il regista -. Abbiamo attinto dall’archivio privato di Enrico Ghezzi e ti lascio solo immaginare quanto materiale ci sia: parliamo di qualcosa che va dalla fine degli anni settanta e sino alla metà degli anni due mila.
Abbiamo lavorato ad un’ipotesi di film. Non sapevamo cosa sarebbe diventato ed oggi siamo qui a parlare de “Gli ultimi giorni dell’umanità” che, probabilmente, a partire dal prossimo mese di novembre sarà a disposizione del pubblico“.
Assieme ad Alessandro c’è Maria Bertino, altra personalità piena di entusiasmo, inventiva e preparazione con la quale si è instaurato uno straordinario rapporto con Enrico Ghezzi.
“Con Enrico è stata un’esperienza straordinaria. Aver avuto modi di potersi confrontare con una persona straordinaria in un momento particolare della sua vita. Un uomo “saggio e indisciplinato” e che segnerà per sempre la mia vita e quelle delle persone che sono state vicino a me in questo progetto.
Esisteva una traccia affettiva e intima molto ricca: tant’è che i momenti salienti salienti del film riguardano, non a caso, i momenti familiari della vita di Enrico Ghezzi. Un riflesso decisamente diverso rispetto al personaggio pubblico che siamo abituati a conoscere”.
E, poi, è arrivata Venezia: “Quello che abbiamo percepito a Venezia è stata la grande curiosità, attenzione e commozione che era palpabile a proposito del film.
Una vicinanza che si è manifestata anche con una sala totalmente piena. Con l’affetto di tantissime persone che andato ben oltre i riflettori”.
Da lì a Venezia il passo è stato breve. Quasi automatico. E ripensare da dove si è partiti, dalla sua Paternò apre Alessandro Gagliardo ad un pensiero difficilmente opinabile: “La possibilità di realizzare cose belle è molto più vicina quando non hai delle idee né di confini né di territorialità. Serve una grande determinazione, di tenere duro e di fare una grande fatica.
Non c’erano immaginazioni o desideri: ci sono stati incontri che mi hanno permesso tutto questo. E sicuramente la televisione che hanno prodotto Enrico ed Angelo Guglielmi nel periodo della fine degli anni ottanta è stata straordinaria ed ha inciso sulla coscienza di tante persone. E non posso ritenermi “salvo” dagli stimoli che arrivavano da “quella” televisione”.
Quella televisione che ha fatto la Storia e della quale Alessandro Gagliardo oggi ha contribuito a scriverne una pagina incancellabile.
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11 Settembre 2022, 06:35