Aligrup, vacanze e prebende |Colletti grigi, le carte dello scandalo

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07 Febbraio 2017, 18:32

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CATANIA – “Colletti grigi”. Li ha definiti più volte così il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro quei colletti bianchi che in questi primi mesi del 2017 sono stati travolti da inchieste giudiziarie e provvedimenti cautelari. Tra questi hanno un posto di rilievo gli imprenditori e gli amministratori giudiziari coinvolti nell’inchiesta sul crac Aligrup. Il mensile S, da domani in edicola, ha dedicato un lungo speciale all’indagine minuziosa ed articolata della Guardia di Finanza che ha incastrato imprenditori e amministratori del colosso della grande distribuzione di San Giovanni La Punta. I nomi finiti nella tempesta giudiziaria sono Sebastiano Scuto, il figlio Salvatore, la moglie Rita Spina, Carmelo Frasca e Filippo Tomarchio, vertici di altre società del gruppo Scuto, e i tre amministratori giudiziari Salvatore Muscarà, Carmelo Lazzaro e Angelo Giordano.

IL POST-IT PER LA VACANZA AL MARE. I consulenti nominati dalla Procura hanno analizzato ogni operazione ordinaria e straordinaria compiuta da Aligrup. Ogni manovra e strategia. Nei faldoni dell’inchiesta è finita anche una fattura che parla di una vacanza in un villaggio vacanze per la figlia di Muscarà. Nell’ordinanza si legge che tra la “documentazione acquisita il 3 dicembre 2014 nella sede dill’Aligrup veniva rinvenuta una fattura del 6 luglio 2008 emessa da Sampieri srl, società proprietaria dell’Hotel Villaggo I GV Club Baia Samuele a Scicli (RG) ad Aligrup spa, alla quale era applicato un post-it recante la scritta “settimana extra figlia prof. Muscarà”, da cui si poteva dedurre che mediante l’utilizzo di risorse economiche della società era stata pagata una settimana di vacanza per la figlia dell’amministrazione giudiziario”.

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“PAPA’ COMANDI?” – Per gli investigatori il “maestro d’orchestra” sarebbe stato Sebastiano Scuto, che avrebbe “diretto” magistralmente i presunti “trucchetti” contabili, finanziari e strategici di svuotamento delle casse di Aligrup a favore di altre imprese del suo gruppo. A fare da collante tra il “dominus” e gli amministratori sarebbe stato Scuto Junior che in un’eloquente intercettazione chiede al padre: “Avanti, papà, mi devi dare comandi?”. E’ il 15 giugno del 2009: Salvatore Scuto chiama il padre per discutere della revoca del Commissario Carmelo Lazzara.

LA DIFESA. “Non vi è stata alcuna distrazione in danno della società Aligrup”. Così si difende la famiglia di Sebastiano Scuto e Rita Spina attraverso una nota inviata dallo studio legale del professor Giovanni Grasso, difensore di fiducia dell’imprenditore puntese.  Tommaso Tamburino, difensore di Salvatore Scuto: “Difenderemo nella sede giudiziaria la posizione di Scuto Salvatore; è evidente del resto che a differenza di quanto sostenuto dai consulenti del Pubblico Ministero è del tutto irrilevante che gli sia stata rilasciata nel 2001, in epoca antecedente al sequestro, una procura speciale, in quanto a partire dall’insediamento degli amministratori giudiziari non è stata mai utilizzata”.
Ma l’elenco degli elementi in mano ai magistrati è lungo, continua a leggere sul Mensile S da domani in tutte le edicole

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07 Febbraio 2017, 18:32

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