26 Gennaio 2018, 13:36
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CALTAGIRONE – Con la relativa determina dirigenziale, è stato compiuto l’ultimo, residuo “passaggio”: è così realtà l’affidamento in concessione gratuita per 20 anni, alla Caritas diocesana, dei beni immobili confiscati alla mafia e trasferiti al Comune di Caltagirone, per i quali lo stesso Comune aveva emesso apposito bando a favore di associazioni e/o cooperative Onlus o altri organismi simili. E’ così giunta alla conclusione (e si può quindi passare alla gestione degli immobili) la selezione pubblica per l’individuazione delle cooperative sociali Onlus, di enti, associazioni di enti locali, comunità terapeutiche e centri di recupero, organizzazioni di volontariato e associazioni di protezione ambientale a cui concedere in uso gratuito i beni che l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) ha trasferito al Comune. Si tratta, in concreto, di terreni agricoli, per circa 32 ettari, con annessi fabbricati rurali. I fondi e i fabbricati in questione si trovano in località Renelle – Bongiovanni e sono i beni confiscati in applicazione della legge contro la criminalità organizzata a Sebastiano Rampulla, nato nel 1946 e morto nel 2010.
La Caritas contempla un investimento di 1.116.000 euro (fondi propri per 200mila, gli altri da acquisire attraverso finanziamenti pubblici e le entrate riconducibili alla ripresa dell’azienda agricola), finalizzati alla riattivazione dell’uliveto, del vigneto e del mandorleto, al recupero dei fabbricati con la realizzazione di un palmento e l’avvio di varie attività sociali. Previsto l’impiego di una decina di operai.
“Siamo contenti – sottolinea il sindaco Gino Ioppolo – che questi beni possano finalmente essere utilizzati secondo una funzione altamente sociale e produttiva, con molteplici ricadute positive”.
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26 Gennaio 2018, 13:36