06 Marzo 2011, 20:23
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Massì, buttiamola sul ridere in questa acre serata che rifulge di gloria laziale. Vola solo un’aquila, ha un innegabile colore biancazzurro sulle penne delle ali. E l’aquila rosanero? E’ una gallinella tenera e timida, al momento, la vittima ideale per i rapaci nemmeno d’alta quota. Né è valso l’avvento del condottiero dal cipiglio di sergente di ferro, per ridare linfa agli attoniti cadaveri con la maglia del Zampa Team. Ha vinto dunque la Lazio dello scafato Reja, un gruppo di onesti mestieranti con qualche bravo attor giovane e un fuoriclasse: Hernanes. Il Palermo migliora lo zero a sette casalingo, ma è ancora in coma profondo.
Le scelte tattiche
Mister Serse inaugura il 3-5-2 evocato dal fumantino presidente. Si vede qualcosa (proprio qualcosina) di buono soprattutto in avanti con Balzaretti e Cassani e gli inserimenti iniziali di Ilicic. Il resto è un pianto greco, anzi latino, in omaggio a Lotito. Non si può fare la difesa a tre con quello scarpone di Andelkovic. Oltretutto, se gli esterni si abbassano troppo, gli altri arrivano fino al limite dell’area. Se non recuperano, non ci sono terzini disponibili per la diagonale difensiva di copertura. Si è visto chiarissimo nel secondo gol di Sculli. Taglio dall’esterno con Munoz in bambola. E in mezzo il deserto. L’ingresso di Liverani, se è possibile, ha peggiorato le cose. Migliaccio (!) ha dato solidità al reparto delle retrovie. Ma Fabio ha mummificato il centrocampo, togliendogli corsa e vigore. Cosmi ha peccato in insipienza tattica. E’ bastato appiccicare mezza marcatura su Liverani. L’azione rosa è rimasta asfissiata in culla. La Lazio si è così riposata in vista del derby, gigioneggiando a suo piacimento.
Le azioni
Due gol su altrettante distrazioni ferali. A una manciata di minuti dall’inizio, Sculli si è trovato in beata solitudine davanti a Sirigu e l’ha battuto. Il portiere rosanero è poi uscito molto generosamente con la manona protesa, regalando il raddoppio al medesimo in posizione di leggero fuorigioco. Non molto di più. Il Palermo ci ha provato a spizzichi e bocconi, ma è mancata sempre una opportuna finalizzazione. Cosmi ha chiesto alla panchina: “Chi è che fa gol?”. Più che una domanda da lui ci aspetteremmo la soluzione.
Prospettive
A salvezza acquisita, c’è da pensare all’Euroleague, obiettivo unico della stagione con la Coppa Italia. Tuttavia, il Palermo di oggi è in piena confusione tattica, tecnica e mentale. Ci vorrebbe Mago Merlino. Serse sarà in grado di rovesciare l’amarissima frittata? Saprà risvegliare con un bacetto la bella addormentata, lui che non ha il fisico del ruolo di principe azzurro?
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06 Marzo 2011, 20:23