Allagamenti a Mondello e Partanna| Tamajo: “Basta ritardi, subito lavori”

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25 Agosto 2018, 19:22

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PALERMO – Annunciano azioni eclatanti e una manifestazione a settembre, chiedono lo sblocco dei lavori per il Ferro di Cavallo, assicurano di voler vigilare sull’unità di crisi creata dal Comune. Gli allagamenti di questi giorni, a Palermo, fanno salire la tensione nella politica cittadina con Sicilia Futura, guidata nel capoluogo da Edy Tamajo, che scende in campo.

Il deputato regionale ha infatti riunito questa mattina i suoi consiglieri comunali, quelli di circoscrizione e il presidente della Settima circoscrizione. Il tutto con l’obiettivo di “definire, in tempi immediati, percorsi e strategie risolutive”. Ovviamente si sta parlando degli allagamenti a Partanna e a Mondello, quartieri che nei giorni scorsi sono stati colpiti duramente dalle piogge e dall’acqua alta con danni stimati per almeno due milioni di euro. Una situazione su cui è intervenuto a più riprese il consigliere Ottavio Zacco, esponente di Sicilia Futura, che ha addirittura documentato sui social network le ore più critiche chiedendo l’intervento dei vigili del fuoco e raccogliendo le segnalazioni.

Una situazione che si ripete ormai da anni e che si potrebbe alleviare con i lavori di bonifica e messa in sicurezza al canale detto “Ferro di cavallo”: cantieri già finanziati per 5,5 milioni di euro dal Patto per il Sud, ma ancora fermi. ”Non mancheranno gesti eclatanti della classe dirigente di Sicilia Futura – dice Tamajo in una nota – Faremo una manifestazione ai primi di settembre e chiederemo a tutti il sostegno di tutti i cittadini. Questo progetto, utile per la soluzione degli allagamenti, da circa venti anni è bloccato per le solite beghe burocratiche. Vorrei ricordare che, grazie al nostro interessamento, proprio questo intervento è stato finanziato all’interno del Patto per il Sud – continua il parlamentare – Non si possono accettare rimpalli e immobilismi, da questo momento niente sconti a nessuno”.

Un accorato appello che proprio ieri aveva fatto anche il sindaco Orlando che prima aveva puntato il dito contro il commissario regionale, salvo poi correggere il tiro e prendere di mira l’assessorato regionale ai rifiuti: “I lavori già appaltati soni bloccati per il mancato trasferimento dei fondi, bloccati dal 2013 presso lo stesso dipartimento”.

“Denunceremo, segnaleremo e scriveremo alla Procura della Repubblica contro chi, in questi anni, per inerzia, e a tutti i livelli istituzionali, ha portato il territorio a versare in queste condizioni – continua Tamajo – Coinvolgeremo la Commissione Ars Territorio e Ambiente, chiedendo di convocare con urgenza un’audizione alla presenza del Comune di Palermo, dei Dipartimenti regionali competenti, dell’Ufficio del Commissario per il rischio idrogeologico e del Commissario unico per la depurazione delle acque, in cui verificheremo i progetti e gli interventi programmati con i relativi canali di finanziamento per la zona nord della città di Palermo”.

Ma ce n’è anche per la nuova unità di crisi istituita dal Comune e che coinvolge anche l’Amap e la Protezione civile: “Vigileremo con attenzione sul suo operato, questo organismo dovrà essere immediatamente operativo nei momenti di grandi piogge”.

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25 Agosto 2018, 19:22

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