28 Gennaio 2016, 18:52
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PALERMO – “Preoccupante escalation” dei reati contro la pubblica amministrazione e “allarmante ascesa” dei furti in abitazione, dei reati di usura, riciclaggio ed estorsioni. C’è da essere preoccupati a leggere i dati sulla giustizia nel distretto della corte d’appello di Palermo, che include anche Agrigento e Trapani. Sono tutti contenuti nella relazione di inaugurazione dell’anno giudiziario redatta da Gioacchino Natoli, presidente della corte d’appello palermitana.
La mafia resta forte
A Palermo, Trapani e Agrigento c’è stato nello scorso anno un consistente incremento dei reati di mafia. “L’intensa attività investigativa – scrive Natoli – ha portato a numerosi arresti che hanno ulteriormente scompaginato l’organizzazione mafiosa. Gli arresti sono stati accompagnati di frequente da sequestri di beni per importi estremamente rilevanti, che hanno consentito l’acquisizione allo Stato di ingenti patrimoni. Il panorama offerto dalle indagini mostra però come la presenza di Cosa nostra sul territorio rimanga ancora diffusa e pervasiva. Così non subisce arretramenti – se non per le difficoltà derivate dalla crisi economica – la sistematica imposizione del ‘pizzo’ alle attività commerciali e alle imprese, come la conquista del monopolio sul traffico di sostanze stupefacenti, altamente remunerativo”.
C’è del marcio nella Pubblica amministrazione
I reati sono passati da 2.853 a 3.561 con un aumento percentuale del 25%. In rialzo soprattutto il peculato passato da 100 a 142 casi. “Le indagini investigative e i mass media – scrive Natoli – evidenziano un crescente, desolante quadro di illegalità diffusa e in espansione, tanto nelle modalità di esercizio di pubbliche funzioni, nella gestione della cosa pubblica e nell’impiego delle risorse ad essa assegnate, quanto nei rapporti dei singoli cittadini con la pubblica amministrazione e nella fruizione, spesso indebita e fraudolenta, di prestazioni economiche e servizi da parte di pubbliche strutture”.
Aumentano gli omicidi
Nel distretto sono in aumento i femminicidi – dato in linea con quello nazionale – gli omicidi volontari e quelli colposi provocati dagli incidenti stradali. Continuano ad aumentare le denunce per stalking, mentre sono in sensibile diminuzione i reati di pedofilia e pedo-pornografia. L’aumento dei procedimento per stalking “induce a ritenere – scrive Natoli – che cominci a registrarsi una maggiore disponibilità da parte delle vittime a rivolgersi all’autorità ai fini della tutela dei propri diritti lesi”. Secondo il presidente della Corte d’appello è possibile ritenere che il fenomeno dei reati sessuali sia di dimensioni e ampiezza ben maggiori rispetto a quanto possa emergere dai dati statistici e che una larga parte di esso rimanga sommerso.
Ambiente e salute pubblica in pericolo
I reati ambientali registrano un andamento costante nel corso degli ultimi anni. “Molto frequenti – prosegue Natoli – i casi in cui l’inefficace azione amministrativa ha accentuato i pericoli per le collettività locali sul piano della salvaguardia dell’ambiente, della prevenzione del rischio idrogeologico e della prevenzione dei rischi connessi alla staticità di immobili talora di antichissima costruzione o ancora alle criticità concernenti i servizi di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani”.
Impennata dei furti in casa
È in “allarmante ascesa” il numero dei reati di furto, con particolare riferimento a quelli in abitazione, di usura, di riciclaggio ed estorsioni, mentre è in diminuzione il numero delle rapine e delle frodi comunitarie. Sempre più frequenti i furti all’interno di ex-stabilimenti industriali che, specialmente nei territori di Termini Imerese e Bagheria, sono abbandonati “nella totale indifferenza – dice Natoli – di tutti i soggetti (pubblici e 125 privati) preposti al recupero, alla valorizzazione o, quanto meno, alla custodia”. È ancora cresciuto il numero delle estorsioni. Il fenomeno può essere ricondotto sia all’azione della criminalità organizzata e comune. Infatti, a volte gli autori, come emerso in alcune indagini, non sono esponenti legati ai clan mafiosi.
Troppa gente ruba l’energia elettrica
Continuano ad aumentare i furti di energia elettrica, gas e acqua anche per la crisi economica. Ma in molti casi il reato viene commesso da titolari di esercizi commerciali. In calo, invece, il numero delle rapine, che ha fatto registrare un decremento del 45%.
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28 Gennaio 2016, 18:52