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Allarme siccità: 150 giorni senza piogge, Curcio: serve prevenzione

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23 Febbraio 2022, 15:42

2 min di lettura

PALERMO – È allarme siccità in Italia, a causa del trend negativo (probabilmente peggiore del 2016-2017) delle precipitazioni degli ultimi mesi. Si è passati da 40 a oltre 150 giorni l’anno senza piogge, mentre il caldo estremo l’11 agosto scorso fece raggiungere nel siracusano la punta mai toccata di 48,8 gradi centigradi. Dal Po al distretto del Tevere, i fiumi sono in crisi gravissima di risorsa, mentre al Sud e nelle isole l’aumento di aree in aridità è ormai costante come lo stato di severità idrica.

L’allarme è stato lanciato nell’incontro “Sapiens Tecnologici” tra il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e i massimi esperti di clima, acque, agricoltura e tecnologie. L’Associazione Nazionale dei Consorzi di bonifica (Anbi), su dati Cnr, ha proiettato il “rischio di inaridimento sul 70% dei suoli agricoli disponibili della Sicilia, 58% del Molise, 57% della Puglia, 55% della Basilicata, fra il 30% e il 50% di Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania, e quote minori nelle altre regioni”.

Le aree agricole o ex agricole da allarme rosso, è stato sottolineato, sono oggi tra Agrigento, Siracusa, Reggio Calabria, Potenza, Bari, Foggia, Sassari. Nel 2021 in Sicilia ci sono stati 140 giorni consecutivi senza piogge (piana di Catania), in generale in Italia i periodi di siccità sono passati, in media, da 40 a oltre 150 giorni l’anno, mentre il caldo estremo l’11 agosto scorso fece raggiungere nel siracusano la punta mai toccata di 48,8 gradi centigradi.

Fabrizio Curcio, capo Dipartimento della Protezione Civile, ha avvertito che in Italia è urgente intervenire su “previsione, prevenzione e gestione dell’emergenza acqua”, vanno implementati “i sistemi di approvvigionamento idrico basandosi su una combinazione di interventi infrastrutturali nel medio/lungo termine (riduzione delle perdite di rete, efficientamento degli impianti, aumento delle interconnessioni, costruzione di nuove infrastrutture, piccoli invasi)”.

Mauro Grassi, direttore di Earth Technology Expo e Water Agenda, invita a “velocizzare gli interventi, dato che la natura fa il suo corso e non è possibile gestire le emergenze solo in fase acuta, illudendosi di contenerne i danni. Tecnologia, fondi (PNRR) e adozione di misure già esistenti (invasi di raccolta) facendo sistema di tutte le competenze con tutti i soggetti coinvolti”.

Il direttore di Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) Massimo Gargano chiede a gran voce “la realizzazione dei 200 invasi che furono previsti già qualche anno fa; i consorzi di bonifica gestiscono ad oggi 800 idrovore e 220mila chilometri di canali di irrigazione per l’agricoltura italiana. Il danno medio per produzione agricola l’anno a causa della siccità è calcolato in 1 miliardo di euro”.

Nel webinar, coordinato dal geologo da Mario Tozzi, sono state mostrate le soluzioni possibili, che poi saranno approfondite alla seconda edizione dell”Earth Technology Expo a Firenze dal 5 all’8 ottobre con l’area “Agricoltura 4.0” o “di precisione”: sistemi di tecnologia avanzata che permettano di sapere quando e come irrigare calcolando volumi d’acqua senza troppi sprechi, come sensori meteo-climatici o osservazioni da satelliti in orbita.

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23 Febbraio 2022, 15:42

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