25 Ottobre 2020, 17:20
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PALERMO – Lo stato di emergenza per l’alluvione a Palermo del 15 luglio? Letteralmente a un punto morto. E a metterlo nero su bianco è niente meno che il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte che, in una nota inviata al sindaco Leoluca Orlando, rivela di non aver mai ricevuto alcuna richiesta da parte del Governo Musumeci.
Sono stati centinaia i cittadini che, in occasione dell’ultimo Festino, hanno subito le conseguenze della bomba d’acqua che ha colpito il capoluogo siciliano: chi ci ha rimesso una automobile, chi ha subito l’allagamento di garage e magazzini, che ha visto il proprio negozio invaso dall’acqua. Ad oggi sono stati in 450 a scrivere al comune di Palermo per avere un risarcimento: per lo più (250) proprietari di vetture ma ci sono anche commercianti, interi condomini e singoli residenti, con richieste fino a 300 mila euro.
Peccato che lo stato di emergenza, che agevolerebbe lo stanziamento di fondi ad hoc per i risarcimenti, ancora non ci sia. Il 17 luglio, cioè due giorni dopo l’emergenza, il Professore aveva scritto a Conte e a Musumeci per chiedere lo stato di emergenza a seguito di calamità naturale: un meccanismo lungo e complesso, ma che alla fine rende più facili gli indennizzi o anche semplicemente l’accesso al credito.
Il Comune infatti non è intenzionato a pagare risarcimenti di tasca propria, visto che considera quello del 15 luglio un evento meteorologico imprevedibile e che la Protezione civile non ha lanciato allarmi, e i 900 mila euro stanziati dall’Assemblea regionale non si sono ancora visti. Così Orlando lo scorso 28 settembre ha nuovamente scritto sia a Conte che a Musumeci, chiedendo a che punto fosse l’iter per lo stato d’emergenza. Nota a cui ha risposto qualche giorno fa il presidente del Consiglio in persona.
“Si fa presente – scrive Conte – che non essendo pervenuta, ad oggi, alcuna richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza da parte della suddetta Regione, il Dipartimento della protezione civile non è in possesso degli elementi necessari per la verifica della sussistenza dei presupposti per un intervento con mezzi e poteri straordinari”. “Qualora dovesse pervenire la suddetta istanza da parte della Regione – continua il premier – il Dipartimento della protezione civile provvederà ad avviare tempestivamente la prevista istruttoria tecnica per l’eventuale deliberazione, da parte del Consigli dei Ministri, della dichiarazione dello stato d’emergenza”.
La lettera, datata 22 ottobre, ha letteralmente fatto balzare sulla sedia Orlando: il Comune ad oggi non può pagare i risarcimenti e il rischio è una pioggia di cause giudiziarie (finora già un centinaio). Peraltro, fanno notare da Palazzo delle Aquile, per l’alluvione del Messinese la Regione ha chiesto lo stato di emergenza in appena 15 giorni.
“Sull’alluvione del 15 luglio, nessun passo avanti da parte della Regione per la dichiarazione dello stato di calamità – scrive il sindaco Orlando su Facebook – Ho ricevuto ieri una lettera del presidente Conte che sottolinea che solo dopo una istruttoria del Governo regionale la Protezione Civile nazionale potrà fare il proprio lavoro. Ho chiesto quindi al presidente Musumeci di accelerare i tempi di questa istruttoria, che ha evidenti ricadute su tempi e modalità di rimborso dei danni subiti dai cittadini. Queste vicende hanno normalmente tempi lunghi, ma almeno facciamole partire”.
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25 Ottobre 2020, 17:20