27 Settembre 2013, 06:00
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ACIREALE – “Mio padre era un grande uomo, un uomo coraggioso”. Rompe il silenzio Chiara Castro, che raggiunta da LiveSiciliaCatania, ha voluto ricordare così il padre, disperso da sabato scorso dopo la bomba d’acqua che si è abbattuta in Contrada Anzalone e che ha investito il malcapitato trascinandolo via. Parla al passato Chiara, quasi come se l’ultimo barlume di speranza l’avesse già abbandonata. Poche parole e molta commozione per la giovane figlia di Giuseppe mentre descrive il suo papà “scherzoso, metteva tanta allegria alla gente che gli stava intorno. Ma soprattutto era una persona molto prudente. Sapeva cavarsela da solo, in qualunque circostanza. Insomma una persona davvero stupenda”.
Intanto, rocciatori e speleologi del soccorso Alpini e Speleologico siciliano, coordinati dal Delegato Alpino Franz Zipper e dal Delegato Speleologico Alfio Cariola, sono stati impegnati nella ricerca di Giuseppe Castro percorrendo il letto del torrente scandagliando le zone più difficili in cui il disperso potrebbe essersi bloccato, senza però alcun esito. Proprio sulle ricerche, interviene Chiara Castro. “Non siamo siamo contenti di come si stanno svolgendo. Molto tempo, forse troppo, è stato sprecato nelle ricerche in mare. A loro è bastato ritrovare lungo il torrente i bermuda e il cellulare per dire che è già in mare”.
Riguardo alle responsabilità la posizione della famiglia è netta: “Chiunque sia, deve assumersi le proprie responsabilità. Prima o poi mio padre avrà giustizia, di questo sono certa”. E, proprio parlando di responsabilità, le dichiarazioni rimbalzano da una parte all’altra senza sosta. Le parole del dirigente capo del Genio Civile, Gabriele Ragusa che ha chiarito “un’imprecisione riferita alla stampa dal comune di Acireale” – ha spiazzato tutti.
A quanto pare, quello definito “torrente“, catastalmente risulterebbe essere una strada. “L’ufficio del Genio civile non ha mai autorizzato nessuno e non ha mai asfaltato questo tratto di strada”. Pronta la replica del sindaco Garozzo: “ Peccato che è proprio una sua nota del giugno 2012 che riporta che il torrente platani tra i corsi d’acqua iscritti nell’elenco delle acque pubbliche della regione sicilliana, citazione testuale”.
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27 Settembre 2013, 06:00