Almaviva, governo nazionale assente |Salta l’incontro previsto a Roma

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18 Luglio 2019, 16:11

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PALERMO – “Altro che interesse per la Sicilia! Il Governo nazionale sembra ignorare del tutto le esigenze della città di Palermo e della nostra Regione”. Lo dichiara l’onorevole Marianna Caronia dopo l’annullamento dell’incontro previsto oggi a Roma sulla vertenza di Almaviva, annullato per l’assenza del Governo nazionale. “L’assenza del Vice Presidente del Consiglio all’incontro su Almaviva è un gravissimo segno di disattenzione, perché sappiamo tutti che questa non è “una” azienda, ma “LA” azienda privata di maggiore peso occupazionale nella nostra città, con oltre 1.600 dipendenti interessati direttamente ed altre centinaia nell’indotto. Non possiamo che condividere quanto scritto dai sindacati circa la sensazione che questo incontro andato a vuoto altro non fosse che un modo per prendere tempo. A questo punto però la domanda sorge spontanea: se Almaviva fosse stata a Napoli o Milano, un Vice Presidente del Consiglio sarebbe stato presente?”

“Il governo Musumeci continuerà a sostenere con forza i lavoratori di Almaviva a rischio licenziamento. Come ribadito oggi all’Ars dal presidente della Regione in persona, la soluzione positiva di questa vertenza è un nostro preciso obiettivo e per ottenerlo ci batteremo in tutte le sedi”. Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, a proposito della protesta degli operatori della sede di Palermo contro i tagli agli stipendi e al personale annunciati dall’azienda, aggiungendo: “Bene hanno fatto i sindacati a lasciare il tavolo ministeriale al Mise a causa dell’assurda assenza del ministro Luigi Di Maio, il quale evidentemente non ritiene prioritaria la salvaguardia di centinaia di lavoratori a rischio licenziamento”. Durante il suo intervento in aula, Aricò ha sottolineato che “urge l’attivazione di un tavolo ministeriale dedicato esclusivamente ad Almaviva, che in Sicilia conta oltre 5 mila lavoratori, di cui ben 4 mila a tempo indeterminato”.

“Avevamo riposto speranze nel fatto che oggi al Mise si sarebbero potuti affrontare e sciogliere i nodi importanti della crisi dei Call Center – hanno dichiarato in una nota congiunta il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore Giovanna Marano -. L’inspiegabile assenza del Governo ha vanificato le nostre aspettative. Il Comune di Palermo continuerà a fare la propria parte ed ad agire da sprone per tutte le istituzioni, ribadendo la necessità di un tavolo urgente nazionale per Palermo, che coinvolga le strutture del Ministero dello Sviluppo Economico e quelle del Ministero del Lavoro, affrontando i temi di natura strutturale sulle tariffe e contro le delocalizzazioni. Non vorremmo che mentre sarebbero necessari un rilancio ed una strategia per il settore, ci ritrovassimo a dover affrontare l’emergenza della tenuta occupazionale e di reddito per migliaia di famiglie”.

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La nota della Cgil. “Si sta sottovalutando l’importanza di un settore così radicato in Sicilia e soprattutto che dà occupazione a migliaia di persone. Ci aspettavamo un intervento immediato del governo per trovare soluzioni e per garantire l’occupazione nel settore ma cosi non è stato, il governo è assente e snobba gli incontri – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – Continueremo la nostra lotta, faremo nei prossimi giorni una nuova manifestazione, con un corteo che andrà a palazzo d’Orleans e non smetteremo la nostra mobilitazione fino a quando questo governo non avrà capito che la crisi va affrontata con un progetto che metta le premesse allo sviluppo e all’occupazione del settore”. Nessuna risposta quindi, per l’assenza del governo, al tavolo convocato oggi al Mise sui call center, dal quale i sindacati, che hanno manifestato con un presidio davanti alla Prefetture, aspettavano delle risposta. “Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl hanno manifestato oggi in Prefettura per inviare un segnale forte sia a sul territorio che a livello nazionale. Quest’emergenza va affrontato subito con un tavolo ministeriale dedicato al caso di Almaviva Palermo – aggiunge Massimiliano Fiduccia, Slc Cgil Palermo – Il tavolo di oggi al ministero era convocato sui call center. Avevamo chiesto un intervento al ministro Di Maio, che oggi doveva essere presente al tavolo. Il nostro timore è che i tempi diventino troppo lunghi. Ci aspettiamo che il governo intervenga in maniera strutturale e che vengano applicate determinate regole sia su volumi di lavoro, per ora dislocati all’estero, sulle tabelle ministeriali, sul costo del lavoro, sui contratti tra committenza e outsourcing. Non è possibile che due multinazionali come Tim e Wind 3 malgrado, con contratti in corso con Almaviva, non li rispettano e dichiarano da un momento all’altro di dover tagliare i volumi di traffico garantiti fino al 60 e al 70 per cento. Non possiamo permetterci di perdere questo lavoro, la situazione va affrontata in maniera definitiva. Si deve agire subito, altrimenti nel frattempo a settembre a Palermo ci beccheremo 1.600 licenziamenti. E Palermo non può permettersi questo dramma sociale. Scenderemo in piazza fino a quando non avremo risposte concrete”.

Al tavolo in Prefettura i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e l’assessora Giovanna Marano, sono stati ricevuti dalla dottoressa Maria Baratta. “Abbiamo rappresentato la drammaticità della situazione di Almaviva a Palermo, con 1.600 lavoratori in esubero a partire dalla prima decade di settembre, oltre la metà degli addetti del nostri sito – dichiara il segretario Cgil Palermo Alessia Gatto – Abbiamo spiegato che il problema nasce dal repentino calo di volumi del traffico telefonico da parte di Tim e Wind, che è stato spostato furi dall’Italia. Questa delocalizzazione ha una pericolosissima ricaduta sul nostro sito”. “I sindacati e il Comune hanno chiesto – aggiunge Gatto – di aprire, parallelamente al tavolo settoriale, un tavolo dedicato ad Almaviva, altrimenti i tempi si allungano. Serve una soluzione immediata, chiediamo un tavolo ad hoc, 1600 famiglie non possono rischiare di perdere il lavoro. La Prefettura ha accolto le nostre richieste, il prefetto farà da intermediario per incentivare l’apertura di un tavolo specifico per la vertenza di Palermo. Presto ci sarà un aggiornamento”.

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18 Luglio 2019, 16:11

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