Almaviva, oggi il tavolo al Mise | A Palermo il tempo stringe

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12 Ottobre 2016, 11:53

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PALERMO – C’è molta al carne al fuoco per l’incontro di oggi al Ministero per lo Sviluppo economico sulla vertenza Almaviva. Convocato inizialmente per contrastare l’iniziativa della società di call center di trasferire 397 operatori dalla sede di Palermo a quella di Rende, in Calabria, nel frattempo è diventato l’unica speranza per i lavoratori dei siti di Napoli e Roma, di cui l’azienda ha annunciato la chiusura.

Il colosso di call center ha aperto le procedure di licenziamento per 2.511 operatori a Roma e Napoli e il tempo stringe anche a Palermo, dove dal 24 ottobre scattano i primi trasferimenti. La nuova fase di crisi della società, con conseguente piano di ristrutturazione aziendale, si è aperta nonostante l’accordo negoziato quattro mesi fa con il Governo e le parti sociali. L’intesa messa nero su bianco a maggio scorso al Mise aveva consentito di revocare 2.988 esuberi – 1.670 a Palermo, 918 a Roma e 400 a Napoli – e previsto il ricorso ai contratti di solidarietà fino a novembre e ad ammortizzatori sociali nel 2017. Ma qualcosa è cambiato nel frattempo.

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Almaviva Contact ha denunciato continue perdite economiche che gravano sui bilanci aziendali, l’inadempienza dei sindacati rispetto ad alcuni punti dell’accordo e l’immobilismo del Governo in merito ai fenomeni delle delocalizzazioni e delle gare al massimo ribasso. Di fronte agli annuncia della società, il viceministro Teresa Bellanova, convocando il tavolo di oggi, aveva parlato di “atti ricattatori”.

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12 Ottobre 2016, 11:53

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