16 Maggio 2016, 13:11
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PALERMO – L’hanno rinominata “settimana da leoni” quella che da oggi, fino al 22 maggio, vede il popolo di Almaviva scendere in piazza. Uno sciopero nazionale di sette giorni per l’intero turno di lavoro su tutte le sedi italiane del colosso dei call center per dire no a 2.988 esuberi. Oggi quasi 500 persone si sono date appuntamento a Palermo, in via Marcellini. Hanno sfilato lungo corso Calatafimi, fino a viale Regione Siciliana, gridando a gran voce il loro diritto al posto di lavoro. Blocchi stradali, con traffico rallentato, in prossimità dello sciopero che ha creato alcuni disservizi alla viabilità.
Oggi sarebbe dovuto essere anche il giorno del trasferimento dei lavoratori dalla sede di via Marcellini a quella di via Cordova. Sarebbe, perché i quasi 30 lavoratori del servizio Sky questa mattina non si sono presentati in via Cordova. “Non ci fermeremo fin quando non ascolteranno la nostra voce – spiega Aldo Rizzo del sindacato Ugl -. Il 16 maggio è anche il giorno in cui alcuni lavoratori Almaviva rischiano di essere accorpati in modo permanente in un’unica sede. Di fatto, se questo accadesse, gli esuberi non sarebbero più solo strutturali ma anche fisici”.
Per domani è previsto un nuovo sit-in, probabilmente in via Cordova, anche se la pianificazione della sette giorni di manifestazioni è in itinere. Sempre per domani altri 90 dipendenti di Sky dovrebbero essere trasferiti in modo permanente da via Marcellini all’altro polo del call center. Mercoledì, invece, sarà la volta degli ultimi 80 per un totale di 200 trasferimenti della commessa Sky. Lo sciopero di sette giorni ha anche questa finalità: provare a fermare questi trasferimenti che comporterebbero un accorpamento delle due sedi.
Manifestazioni mirate e coordinate, indette da Cisal Comunicazione con l’adesione di Confintesa Palermo, non solo nelle sedi a rischio licenziamenti, come Palermo, Roma e Napoli, che rispettivamente contando esuberi per 1.670, 918 e 400, ma anche nelle altre sedi Almaviva Contact, come Rende, Catania e Milano, al momento escluse dalla procedura di licenziamento collettivo. Il 4 giugno è il giorno della verità: il colloquio tra l’azienda e le più importanti sigle sindacali è al Ministero del Lavoro. Ancora qualche giorno per conoscere il destino di quasi 3.000 persone.
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16 Maggio 2016, 13:11