Almeno cinque i franchi tiratori | Chi ha votato (e chi no)

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19 Febbraio 2014, 13:48

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PALERMO – La caccia ai franchi tiratori della maggioranza partirà da lì. Dai numeri di ieri. Raccolti dal sistema di votazione di Sala d’Ercole. Sono almeno cinque i deputati di forze politiche alleate al governo che hanno contribuito ad affossare la norma sulle città metropolitane. Un numero decisivo, quindi, per il passaggio dell’emendamento presentato dall’opposizione di centrodestra e che ha ricevuto anche il sostegno del Movimento cinque stelle.

Quell’emendamento, infatti, è passato con un voto favorevole di 40 deputati e quello contrario di 34 parlamentari. Con 74 presenti in Aula, sarebbero bastati 38 voti per respingere l’emendamento. E la maggioranza, in quel momento preciso, in Aula era rappresentata da 39 onorevoli. Per la precisione si tratta dei deputati Alloro (Pd), Anselmo (Udc), Arancio (Pd), Ardizzone (Udc), Bandiera (Udc), Barbagallo (Pd), Salvatore Cascio (Articolo 4), Cimino (formalmente in Grande Sud, ma da tempo vicino al governo Crocetta), Cirone (Pd), Cracolici (Pd), Crocetta (anche il governatore quindi ha votato), Currenti (Articolo 4), Digiacomo (Pd), Di Giacinto (Megafono), Dina (Udc), Dipasquale (Megafono). Gianni (Misto), Gucciardi (Pd), Laccoto (Pd), La Rocca Ruvolo (Udc), Leanza (Articolo 4), Lentini (Articolo 4), Lo Giudice (Drs), Lupo (Pd), Maggio (Pd), Malafarina (Megafono), Marziano (Pd), Antonellla Milazzo (Pd), Oddo (Megafono), Panarello (Pd), Panepinto (Pd), Ragusa (Udc), Raia (Pd), Rinaldi (Pd); Ruggirello (Articolo 4), Sammartino (Articolo 4), Sudano (Articolo 4), Venturino (Misto), Vullo (Pd). Tra questi, quindi, almeno cinque franchi tiratori. Ma il numero potrebbe essere ancora più alto. Lo stesso presidente Crocetta, ad esempio, si dice certo del voto contrario all’emendamento da parte anche di qualche esponente dell’opposizione. Fatto che – se fosse confermato – alzerebbe ancora un po’ il numero dei “traditori”.

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Ma a fare discutere ieri, a caldo, anche le assenze, più o meno giustificate, dei deputati. Assenze che in alcuni casi sarebbero dovute al malfunzionamento del sistema elettronico di voto. Almeno secondo il presidente: “E’ successo anche a me di votare e di non trovare il mio voto nel conteggio. Ritengo però assurdo che in questi casi non si possa rettificare in Aula. Se il deputato è presente, ma risulta assente, va corretto il computo dei voti”.

E chi erano gli assenti al voto di ieri? Oltre ai deputati in congedo (quindi formalmente assenti già in apertura di seduta) cioè D’Agostino (Udc), Ferrandelli (Pd), Nicotra (Articolo 4) e Turano (Udc), – tutti deputati di maggioranza – ecco anche i parlamentari che hanno partecipato alla seduta. Ma che non erano presenti al momento del voto sull’emendamento o che non hanno potuto esprimere il proprio voto a causa delle pecche del sistema elettronico. Sono sedici in tutto i parlamentari assenti in quel momento. E ben dieci fanno parte della maggioranza. Oltre ai quattro in congedo, si tratta di Coltraro (Megafono), Forzese (Drs), Marcello Greco (Drs), Micciché (Udc), e soprattutto dei due capigruppo Firetto (Udc) e Picciolo (Drs). Nella resa dei conti interna alla maggioranza, e per la caccia a franchi tiratori e assenti ingiustificati, oggi, quindi, si partirà da qui.

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19 Febbraio 2014, 13:48

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