28 Ottobre 2024, 18:46
2 min di lettura
PALERMO – “Buonasera. Mi devo consegnare… pure che ve lo dico non ci credete… ve lo dico lo stesso… Quando uno vuole fare la volontà di Dio gli spiriti si ribellano. Mia moglie era posseduta… cioè… in pratica è morta mia moglie….”.
Trentasette minuti dopo la mezzanotte dell’11 febbraio scorso Giovanni Barreca chiama il centralino dei carabinieri. Sta dicendo la verità come emergerà arrivando nella villetta di Altavilla Milicia. Sono i primi segni di quello che i periti ora definiscono “delirio mistico religioso”, una situazione “cronica” tipica di un soggetto incapace di intendere e volere.
“Gli spiriti?”, il militare all’altro capo della cornetta tiene aperta la conversazione con Barreca, muratore di 54 anni, che insieme alla figlia diciassettenne e a due presunti complici ha sterminato la moglie Antonella Salamone e i figli di 16 e 5 anni durante un rito di liberazione dal demonio.
Il delirio continua: “Sono in campagna.. e c’ho… forse unica speranza che c’ho mia figlia perché ho dovuto scappare perché io credo in Dio. Ho dovuto scappare… perché i demoni mi stavano mangiando pure a me… gli spiriti mi hanno bloccato pure la macchina e sono qua a Casteldaccia… diciamo uscendo dall’autostrada… verso… andare dentro Casteldaccia… no… sempre dritto…”.
“C’ho a mio figlio… ho due morti e una l’ho lasciata lì perché è dovuto scappare perché si stavano… aspetta io gli devo… gli voglio dire che il mondo spirituale non è come quello carnale, capito?... io voglio fare la volontà di Dio…”, farnetica.
“E qual è la volontà di Dio?”, chiede il carabiniere. “La volontà di Dio è fare le cose giuste. Vivere e amare il prossimo come te stesso”, risponde Barreca. I carabinieri si precipitano nella casa dell’orrore. Antonella è stata uccisa e il suo corpo bruciato, i resti sepolti in giardino al culmine di un macabro rito di purificazione.
Kevin ed Emanuel sono morti dopo orribili torture con l’utilizzo di padelle e degli attrezzi del camino. Li trovano uno con mani e piedi legati con una catena e l’altro coperto con un lenzuolo. La diciassettenne, invece dorme in camera.
Anche lei confessa. Sabrina Fina e Massimo Carandente si dichiarano innocenti. Fino ad oggi erano tutti in carcere. Barreca dice che anche il compagno di cella è posseduto, sente la presenza del demonio nell’aula del tribunale il giorno delle udienze.
L’avvocato Giancarlo Barracato e i consulenti di parte – la criminologa Roberta Bruzzone e lo psichiatra Alberto Caputo – sin da subito hanno parlato di “problematiche importanti a livello psichiatrico”.
I periti nominati dal gip di Termini Imerese hanno stabilito che non può stare in carcere. Andrà in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Si sta individuano una struttura sanitaria per persone affette da patologia psichiatrica. Probabilmente sarà trasferito a Naso.
Pubblicato il
28 Ottobre 2024, 18:46