Altri 34 migranti sulla Rubattino| In 180 ora al largo di Palermo - Live Sicilia

Altri 34 migranti sulla Rubattino| In 180 ora al largo di Palermo

Superate alcune perplessità sanitarie: gruppo isolato dai 146 della Alan Kurdi. La Lega attacca

Il trasferimento dalla Aita Mari
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PALERMO – Nonostante il via libera del ministero dei Trasporti e del Viminale il trasferimento dei 34 migranti dalla ‘Aita Mari’ alla ‘Raffaele Rubattino’ è stato in forse per tutta la notte davanti alle perplessità avanzate dai medici sul campo: un rischio aumentare le presenze a bordo della nave della Tirrenia trasformata ormai in un vero e proprio hotspot galleggiante. Alla fine la mediazione: ok al trasferimento ma creazione di una sorta di ‘zona rossa’ a bordo della ‘Raffaele Rubattino’ per mantenere isolati i due gruppi.

Il parere contrario della Regione (“sarebbe grave se Roma consentisse lo sbarco”, aveva detto il governatore Musumeci) è caduto nel vuoto e così l’operazione decisa dal governo nazionale si è concretizzata nella tarda mattinata di oggi: nessuno sbarco sulla terraferma ma il trasferimento sulla nave che ora è della nuova Compagnia italiana di navigazione. Impegnati gli uomini dell’Usmaf e della Croce rossa, con il coordinamento delle operazioni affidato alla guardia costiera. “Sono tutti in salvo – è stato il messaggio della ong basca Salvamento maritimo humanitario . Grazie a tutti per il supporto”.

Sulla ‘Raffaele Rubattino’, adesso, sono due i gruppi di migranti che dovranno seguire separati protocolli sanitari e di quarantena. Per i 146 provenienti dalla Alan Kurdi l’isolamento è infatti iniziato venerdì. La nave rimarrà a circa un miglio al largo dal porto di Palermo per tutta la durata della quarantena, con personale della Croce rossa a bordo che garantirà la necessaria assistenza sanitaria.

*Aggiornamento
Sulla vicenda della ‘Aita Mari’ la Lega attacca: “È chiaro che, terminato questo periodo di quarantena, saranno tutti accolti in Italia e principalmente qui in Sicilia – dicono il segretario regionale Stefano Candiani e il commissario provinciale Antonio Triolo -. Non possiamo continuare ad essere le vittime dell’indifferenza dell’Ue, a causa di una dissennata politica dei ‘porti aperti’ voluta dal governo Conte e dal suo ministro dell’Interno Lamorgese”. La Lega quindi chiede di “fermare immediatamente gli sbarchi, frutto di una scelta irresponsabile del governo – evidenziano i leghisti -, ancor di più in un periodo delicato dovuto al Covid-19”.


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