31 Agosto 2016, 14:46
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PALERMO – Il presidente aveva inizialmente detto di “no”. Poi ha detto “forse”. Infine ha detto “sì, però”. Una cosa è certa, Rosario Crocetta non ha fermato, come aveva annunciato a inizio legislatura, gli insediamenti dell’Eolico in Sicilia. Solo negli ultimi giorni, tra proroghe di avvio dei lavori e qualche modifica ai progetti originari, ecco ripartire una serie di investimenti che erano stati, in realtà, solo congelati.
Anche a causa di una polemica politica furiosa. Erano i giorni in cui al vertice dell’assessorato all’Energia sedeva l’ex pm Nicolò Marino. Era lui, affiancato dal dirigente generale Maurizio Pirillo, a ridare il via alle cosiddette “conferenze di servizio”: l’iter per l’approvazione dei progetti, appunto. Apriti cielo. Tra i più critici, in quei giorni, l’attuale assessore Antonello Cracolici: “Io, insieme al mio partito, – diceva a Livesicilia meno di tre anni fa – ho posto un tema: il governo ha detto apertamente ‘no’ all’Eolico. È possibile allora che si avviino nuovi procedimenti per installazioni di impianti? C’è una contraddizione evidente, spiegabile solo in due modi: o la Regione dice stupidaggini, – proseguiva Cracolici – o il governo produce atti in contrasto con… se stesso. Insomma, o all’interno dell’esecutivo non parlano tra loro, o siamo allo sbando”. Adesso nell’esecutivo c’è anche lui. Ma anche adesso lo stop all’Eolico, che era stato richiesto dal Pd anche attraverso una mozione a Sala d’Ercole, pare poco più che uno slogan.
Tra gli attacchi di Cracolici e la ripartenza dei progetti c’è però una delibera: quella con la quale il governo ha “mappato” le zone in cui si può e in cui non si può installare nuove pale. Una delibera, tra l’altro, giunta anche in ritardo, al punto da spingere i tribunali amministrativi a dare il via libera alle aziende che hanno avanzato ricorso contro lo stop al progetto. E contro la delibera di giunta e in particolare il decreto attuativo su cui si basa la nuova mappatura, hanno puntato il dito i deputati all’Ars del Movimento cinque stelle: “Il governo – la critica dei deputati Palmeri, Foti e Trizzino – non solo ha agito con estremo ritardo, ma ha approvato una bozza di decreto con delle gravi irregolarità formali e sostanziali. Se il presidente emanasse questa versione del decreto, contribuirebbe solo ad aumentare il caos che già regna sovrano nel settore della produzione di energia elettrica da fonte eolica in Sicilia. La bozza di decreto – proseguono i parlamentari grillini – non è stata pubblicata e resa pubblica per intero sul sito istituzionale della Regione entro 5 giorni dal voto del governo regionale ed è per questo viziata da nullità. Inoltre è confusionaria e contraddittoria”.
Ma intanto, ecco ripartire i progetti, anche grazie ad alcune proroghe della data di avvio dei lavori. Approvate, ad esempio, le modifiche proposte dalla ditta “Minerva Messina” per la costruzione di un impianto non superiore a 42 Mw nei territori di Montalbano Elicona (eletto pochi anni fa borgo più bello d’Italia), Roccella Valdemone, Patti e San Piero di Patti, tutti nel Messinese. Risolti anche i problemi burocratici, presto sorgerà un nuovo parco eolico a Mazara del Vallo, della società E21 Energie. Potranno ripartire i lavori, con una nuova e aggiornata scadenza, per la costruzione di un parco eolico da 18 Mw a Butera, in provincia di Caltanissetta e a Mazzarino, sempre nel Nisseno. Sbloccati, poi, come detto, anche con l’intervento del Cga, gli impianti della Vrg Wind per l’ampliamento di un parco esistente a Mazara del Vallo della E.On Climate & Renewables Italia. Si riparte quindi. Altro che “stop all’eolico”. Erano solo parole al vento.
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31 Agosto 2016, 14:46