04 Febbraio 2024, 11:22
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Amanda era una deliziosa bimba di sei anni nata con un difetto cardiaco. Sarebbe dovuta partire in queste ore da Bujumbura per arrivare a Taormina ed essere operata in settimana. Dopo mesi di attesa per il “visto”, rimandato più volte, finalmente era il suo turno per potersi salvare e vivere una vita normale. Sembra banale ma la prima difficoltà è riuscire ad avere il passaporto e il visto, quasi impossibile da ottenere per bambini in povertà estrema. Poi trovare chi è disponibile a sostenere i costi del viaggio e il resto di ciò che serve oltre ad una serie di difficoltà pratiche per chi non è mai andato oltre la propria capanna e deve fare un viaggio di diecimila chilometri.
Le possibilità di raggiungere un centro di eccellenza e salvarsi per decine di migliaia di bambini in tutta l’Africa sono pochissime, purtroppo solo alcuni ce la fanno. In Africa ci vorrà un tempo indefinito per creare un numero minimo di centri di chirurgia complessa, come quello di Taormina, per poter dare risposte a un bisogno così difficile da gestire. Da noi sembra uno spreco mantenere un’eccellenza internazionale di questo livello. Questa eccellenza di Taormina, costruita nel tempo, ha contribuito non solo a salvare migliaia di bambini, ma anche a sviluppare un team di professionisti di altissimo livello, un patrimonio difficile da replicare altrove.
La rabbia e il dolore per la morte di Amanda che è morta ad un giorno dal suo viaggio della speranza si somma ad un senso di colpa per non poter fare mai abbastanza per tutti i bambini come lei che purtroppo non ce la faranno. Ringraziamo il team della Cardiochirurgia di Taormina che si era resa disponibile ad opera Amanda e a Loro rinnoviamo l’invito programmato per Marzo di visitare l’ospedale a Bujumbura, dove potremmo far sorgere la prima cardiochirurgia pediatrica in Burundi. Questo permetterà a bambini come Amanda di poter sperare e vivere.
Chi deve prendere decisioni importanti dovrebbe sapere che la formazione di professionisti altamente qualificati in questo settore richiede anni di impegno e che la chiusura di un reparto così qualificato e specializzato avrebbe conseguenze irreparabili. Questo team, come i pochi altri esistenti in ogni nazione, composto da radiologi interventisti, anestesisti, cardiochirurghi e personale infermieristico e tanti altri, è un’eccellenza rara a livello internazionale, capace di gestire emergenze chirurgiche complesse in condizioni estreme.
Bisognerebbe mettersi nei panni di questi professionisti per un giorno, per comprendere la sfida quotidiana di affrontare tra la vita e la morte le cure di bambini cardiopatici. Solo così si potrà apprezzare la complessità e l’importanza di un centro di Cardiochirurgia Pediatrica come quello di Taormina, impossibile da replicare altrove. Smantellare un’eccellenza del genere è come rinunciare ad un asset strategico per una società quotata in borsa o come decidere di disfarsi di un opera d’arte di incommensurabile valore.
È come se si decidesse di eliminare la Gioconda perché costa troppo preservarla e custodirla. La Sanità e chi ci lavora sono un gioiello che forse non sempre è perfetto ma non averlo ci farebbe certamente sentire più indifesi e per questo va valorizzata e non smantellata. Al Ministro della Salute chiediamo di andare in deroga per la cardiochirurgia pediatrica di Taormina, oltre la semplice proroga già concessa. Sogno che Amanda oggi arrivando in cielo possa perdonare ciò che non siamo riusciti a fare in tempo per Lei.
*l’autore, insieme a Totò Cuffaro, è impegnato attivamente nella “Aiutiamoilburundi” Onlus
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04 Febbraio 2024, 11:22