27 Febbraio 2014, 16:50
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PALERMO – Uno scontro in piena regola tra l’Amap e Palazzo delle Aquile per i 155 addetti alla pulizia delle caditoie. Una querelle che rischia di complicare la vendita di quel che resta dell’Amia alla neonata Rap, fissata per domani alle 16 dal notaio, anche se da Palazzo delle Aquile assicurano che l’appuntamento è confermato. Al comune di Palermo, in questi ore, si vivono momenti di grande tensione, come testimoniano le dimissioni di Michelangelo Salamone e Giuseppe Monteleone che lasciano solo il presidente Amap Vincenzo Costantino e quindi provocano la decandenza dell’intero cda, con piazza Pretoria che tenta così di forzare la mano e vincere il braccio di ferro ingaggiato con via Volturno.
Il percorso di vendita dell’Amia è frutto di mesi di lavoro e trattative sindacali che doveva concludersi a gennaio, salvo poi il termine ultimo essere spostato al 28 febbraio. Un allungamento dei tempi necessario per mettere tutte le caselle al proprio posto, così come previsto dall’accordo con i sindacati. Ma una casella, in realtà, manca all’appello e non è nemmeno così secondaria: si tratta del passaggio definitivo di 155 dipendenti di Amia Essemme, che si occupano della pulizia delle caditoie, direttamente all’Amap, il che sgraverebbe la Rap del servizio e dei relativi addetti (Rap lamenta una perdita di due milioni l’anno su qeusto punto). Un passaggio chiesto a gran voce dai sindacati e considerato necessario, tanto da essere inserito negli accordi di fine dicembre, ma che all’Amap non hanno assolutamente digerito.
A Palazzo delle Aquile davano ormai l’operazione per fatta se due giorni fa è stata pubblicata all’albo pretorio un’ordinanza sindacale, firmata quindi da Leoluca Orlando, in cui si sdoppia praticamente la cessione: la Rap si prende tutto meno le caditoie, comprate dall’Amap. Una decisione che il cda dell’Amap non sembra condividere quasi per niente, dando luogo a uno scontro istituzionale senza precedenti per questa sindacatura Orlando, anche se alla fine in via Volturno hanno aperto uno spiraglio.
Per capire quanto profonda sia la differenza di vedute basta leggere il verbale del cda del 25 febbraio, il giorno prima la firma dell’ordinanza sindacale, in cui il presidente Vincenzo Costantino e il vice Michelangelo Salamone, due orlandiani di ferro sin dai tempi della Rete, hanno praticamente sconfessato la decisione del sindaco. Perché se i due dicono di voler portare a termine il trasferimento (che sarebbe meno doloroso del passaggio di dipendenti Gesip), al tempo stesso dettano condizioni indigeribili per il Comune: il passaggio anzitutto potrà riguardare solo 130 dipendenti (90 per le caditoie e 40 per altri servizi) e non 155 come vorrebbe l’amministrazione; l’operazione potrebbe avvenire solo tra sei mesi, e quindi a partire da settembre, e non subito; l’Amap non può partecipare all’acquisto del ramo d’azienda perché non ha mai preso parte alla manifestazione di interesse e quindi è meglio optare per la mobilità orizzontale; l’azienda chiede a piazza Pretoria tutto l’arretrato, l’adeguamento del contratto di servizio e l’aumento del capitale di cinque milioni di euro. Mica da ridere.
Ma quello che più sorprende è il braccio di ferro ingaggiato da Costantino e Salamone, due fedelissimi del Professore, che a quanto si dice non avrebbe per niente preso bene la cosa tanto da tuonare nonostante in questi giorni sia all’estero e forzare la mano con l’ordinanza. Uno scontro dai toni accesissimi con Salamone che, pur avendo approvato il verbale, poi si è dimesso. In realtà Costantino ha anche offerto una via d’uscita: inserire nel contratto di servizio di Rap una clausola che preveda il mantenimento dei 130 per sei mesi con un corrispettivo maggiorato del 20 per cento , per poi farli transitare in Amap.
Costantino, dal canto suo, sa bene di essere alla guida di un’azienda con i conti sì migliori rispetto ad altre aziende ma non rosei: basti pensare che la società è stata condannata a pagare subito 1,8 milioni di euro per una causa vecchia di anni che, sempre nel verbale del 25 febbraio, chiede direttamente al Comune perché in cassa non ne ha per pagare anche gli stipendi. Del resto la mobilità orizzontale sarebbe un’operazione tutta a carico dell’amministrazione, senza eventuali responsabilità del cda che invece sarebbero piene nel caso di acquisto del ramo d’azienda.
Che qualcosa non andava lo si era capito già nelle scorse settimane, quando i vertici dell’Amap ascoltati in Terza commissione avevano detto chiaro e tondo di non avere i soldi per il passaggio dei dipendenti. Intanto alla Rap la situazione è sempre più calda, con i sindacati che minacciano lo sciopero se domani non arriverà la firma sull’atto di cessione. Il Comune potrebbe così decidere anche di agire in due tempi.
“Ci siamo posti il problema in termini seri e rispettosi nei confronti del personale che dovrà essere trasferito, non abbiamo remore ma ci siamo posti il problema di sistemarli dal punto di vista della logistica e di metterlo nelle condizioni di espletare le attività – dice Costantino – abbiamo immaginato un percorso che probabilmente è il primo pensato da qualcuno, quello di firmare un contratto non mi pare sia un percorso. L’ordinanza che è arrivata ieri si esprime in termini di autorizzazione, è una strada che l’amministrazione ha immaginato possa essere seguita ma se ne è parlato con molto ritardo e non si capisce bene cosa dovremmo comprare. Amap vuole affrontare e risolvere la vicenda, auspicando la fine dello spacchettamento delle attività riconducibili al servizio acque meteoriche, ma con risorse che nessuno riesce a quantificare con precisione: Rap parla di 155 unità lavorative che dovrebbero essere quelle residue rispetto ai 174. Noi abbiamo fatto i nostri approfondimenti e, ammesso che sia vero visto che nessuno l’ha ufficializzato, noi potremmo impiegarne 130 e non tutti per le caditoie, la cosa non reggerebbe economicamente. Si tratta di personale che all’epoca era part time e costava tre milioni, oggi ne costano di soli stupendi e contributi oltre 5 milioni l’anno. Gli altri 40 sarebbero inseriti nel servizio idrico integrato finanziato con le bollette dell’utenza. In sei mesi riusciremo invece a risolvere alcuni problemi logistici. Abbiamo stanziato 500mila euro immediatamente per consentire agli uffici di procedere con acquisti e bandi per sistemare logisticamente queste persone. Problemi per la Rap? No, il sindaco ha chiesto all’assessore Luciano Abbonato di procedere comunque con l’acquisto di Rap, non c’è alcun problema. L’assessore si è anche impegnato a un aumento di capitale che sarà destinato a investimenti su queste attività. Non bastano le risorse umane, gli uffici che pagano il compenso acque meteoriche ad Amap prima di emettere la determina controllano la documentazione lavori effettuati, mica i cedolini. Oggi, a fine febbraio 2014, non abbiamo incassato i compensi acque meteoriche relativi al secondo semestre 2013. Il nostro è un approccio serio che possiamo rivedere confrontandoci con amministrazione e Rap, magari stringendo i tempi e avendo l’aumento di capitale presto, anche se l’assessore ci dice che non avverrà prima di luglio, cioè prima del bilancio con cui accendere un mutuo alla Cassa depositi e prestiti. Io resto al mio posto, si dimette chi viene pescato con le mani nella marmellata, non chi fa gli interessi dell’Amap, dell’amministrazione e del sindaco. Se l’Amap avesse criticità, i cittadini protesterebbero più che per l’immondizia. Io non fuggo”. A norma di statuto, però, l’intero cda decade.
LA NOTA DEL SINDACO
“Le dimissioni presentate oggi da due consiglieri del Cda dell’Amap, che saranno, valutate nei prossimi giorni, confermano l’irreversibilità del percorso, fissato con atti formali dell’amministrazione comunale, teso a riportare alla normalità la gestione dell’azienda a partire dal servizio acque meteoriche, il cui contratto, è bene ricordarlo, fa capo proprio ad Amap”. Lo ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando commentando le dimissioni presentate oggi dai consiglieri di Michelangelo Salamone e Giuseppe Monteleone. Per quanto attiene invece all’acquisizione di AMIA da parte della Rap, il Sindaco precisa che “non esistono ritardi per l’acquisto e la sottoscrizione dell’atto è fissata per domani”.
LE REAZIONI
“Abbiamo chiesto e ottenuto – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia a Sala delle Lapidi – che la prossima seduta consiliare sia dedicata alle dimissioni dei due consiglieri dell’Amap. Vogliamo che l’amministrazione ci spieghi cosa sta succedendo, chiederemo la presenza in aula dei vertici della Rap e dell’Amap anche per capire il futuro di questi lavoratori”.
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27 Febbraio 2014, 16:50