16 Ottobre 2024, 22:49
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PALERMO – Il razionamento idrico a Palermo è iniziato da più di una settimana ma chi lo gestisce, l’Amap, è ormai da giorni senza un cda o un amministratore, affidata al collegio sindacale in attesa delle nomine dei nuovi vertici.
La vicenda dell’azienda di via Volturno continua a tenere banco: la presidenza è stata promessa a Fratelli d’Italia che, in consiglio comunale, ha chiesto di discutere della delicata situazione in cui versa la società che gestisce il servizio idrico di decine di comuni dell’area metropolitana.
All’attacco vanno anche le opposizioni di Sala Martorana. “La situazione critica di Amap non è altro che l’ennesima dimostrazione dell’incapacità dell’amministrazione Lagalla, ormai ostaggio dei ricatti e delle logiche spartitorie interne alla sua maggioranza”, dicono i consiglieri Pd Rosario Arcoleo, Mariangela Di Gangi, Teresa Piccione e Fabio Teresi.
“Il rischio di far saltare investimenti cospicui e strategici, in un contesto delicato come la crisi idrica che stiamo affrontando, è il risultato di una gestione politica irresponsabile e priva di visione – continuano i dem -. Il Comune di Palermo, non riuscendo a garantire una governance adeguata e tempestiva, ha consegnato Amap a una gestione straordinaria del Collegio sindacale che sta minando la stabilità aziendale e, con essa, la credibilità agli occhi degli investitori”.
“È inaccettabile che le beghe di partito e l’ossessione per le poltrone abbiano la precedenza sulle esigenze dei cittadini e su progetti essenziali come quelli legati al Pnrr. Il sindaco Lagalla deve smettere di essere complice di questa deriva politica e assumersi finalmente la responsabilità di fare il sindaco di Palermo, anche nominando immediatamente una leadership competente e indipendente, prima che si producano danni irreversibili per la città e per Amap”.
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16 Ottobre 2024, 22:49