27 Ottobre 2022, 12:11
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PALERMO – Come noto, l’Azienda Municipalizzata Auto Trasporti (AMAT) di Palermo è in crisi. Una crisi profonda, iniziata da anni, che rischia di inficiare “l’efficacia del Piano di Risanamento” e preannuncia “il verificarsi di pesanti e ingiustificabili perdite gestionali”. Così, si legge nella lettera di chiarimento a supporto del Piano che Amat ha presentato al Comune nei giorni scorsi. L’azienda, incassata finalmente l’autorizzazione a procedere allo scorrimento della graduatoria del personale risultato idoneo al concorso pubblico per operatori già espletato, dovrebbe adesso ”celermente” bandire una nuova selezione pubblica.
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Per interrompere “il deficit strutturale che rischia tutt’oggi, di compromettere la continuità aziendale – scrive Amat – bisogna ristabilire i livelli produttivi contrattuali, che hanno subito, negli ultimi anni, un progressivo deterioramento quali-quantitativo”. Cioè, per ricostituire “i valori numerici ottimali” e assicurare “il fisiologico turnover” servono, in poche parole, nuovi operatori di servizio. Nello specifico, “ulteriori 262 conducenti” (i 100 assunti nel mese di maggio “sono del tutto insufficienti a garantire il pieno raggiungimento degli obiettivi di produzione). Se non si dovesse raggiungere l’obiettivo di chilometraggio (comunale e/o regionale), previsto dal contratto di servizio, Amat subirebbe per questo una “consistente” decontribuzione. “Una perdita di gestione, di poco inferiore a 11 milioni di euro” causata proprio dalla mancata maturazione dei relativi corrispettivi contrattuali.
Oltre ai 262 autisti, la municipalizzata ha anche “l’imprescindibile esigenza” di potenziare l’attività di manutenzione dei mezzi aziendali – come riportato dal Piano del Fabbisogno – con la richiesta di immissione di 41 operatori di Officina, così da poter garantire per le strade “autobus efficienti per l’espletazione del servizio di TPL su gomma”.
Nel documento inviato al Comune, l’azienda sottolinea inoltre, “ancora una volta, le economie conseguenti alle assunzioni prospettate” nel triennio 2022-2024. “Economie – che per quanto descritto dall’Amat – nel triennio in questione, sono pari a 647.735,68 euro”.
Qualora non si dovesse procedere in tempi brevi al completamento dell’organico e, in particolar modo, degli Operatori di Servizio, sarebbero “messi in discussione” anche gli obiettivi di produzione fissati per il 2023 – scrive Michele Cimino, presidente e amministratore unico della società – e verrebbe “seriamente compromesso” anche il percorso di risanamento pianificato.
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27 Ottobre 2022, 12:11