Politica

Amat-Comune, ancora scintille| Scontro tra Sindaci e Revisori

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01 Luglio 2020, 06:02

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PALERMO – Uno scontro non più solo politico, ma che stavolta coinvolge i “tecnici” e per questo si fa ancora più insidioso e difficile da gestire. Nella querelle da 120 milioni di euro che divide l’Amat e il suo socio unico, il comune di Palermo, arriva la nota del collegio sindacale della società partecipata: una missiva dai toni durissimi indirizzata al Ragioniere generale di Palazzo delle Aquile ma inviata anche ad assessori e dirigenti e che non manca di prendere di mira persino i Revisori dei conti.

 Facciamo un passo indietro e precisamente allo scorso marzo, quando Amat invia un atto di diffida e messa in mora al comune di Palermo per chiedere 111 milioni di mancati introiti Ztl e altri 11 milioni di crediti dal 2017 al 2019. Una tegola che si abbatte sulla testa dell’amministrazione comunale che nelle settimane successive prova a ribattere colpo su colpo. Una querelle che, da politica, diventa ora “tecnica” visto che alle note del Ragioniere generale e dei Revisori comunali ora risponde il collegio sindacale di Amat, cioè un organo di controllo, guidato da Sebastiano Torcivia.

E i toni sono tutto fuorché concilianti. Il primo destinatario è il Ragioniere che, a dire del collegio aziendale, non avrebbe spedito al giusto indirizzo una lettera del 9 marzo, che sarebbe così stata recapitata solo il 18 giugno. “Senza la precisazione del nostro adempimento – scrive il presidente Torcivia – il sindaco, il Capo di Gabinetto, il presidente del consiglio comunale, due assessori, il Segretario generale, l’Avvocato capo, tre dirigenti, due capiarea, il vice Ragioniere, il collegio dei Revisori avrebbero vista confermata l’inerzia di questo collegio”. Insomma, un modo per lamentare di essere stati messi alla gogna davanti a mezzo Comune.

Dopo il metodo, tocca al merito. Il Comune ha infatti chiesto una “apposita e dettagliata relazione del collegio sindacale e della società di revisione contabile” di Amat per capire se la partecipata sia in grado di continuare a garantire il servizio, abbia rispettato dal 2016 al 2018 “il principio della competenza economica” e se i bilanci presentino un deficit strutturale tale da compromettere la continuità aziendale. Insomma, se la pretesa di 120 milioni sia o meno fondata. Un dettaglio non da poco se si considera che l’azienda, anche a causa dell’emergenza Covid, ha perso 2,5 milioni, ha i sindacati in subbuglio e non paga puntualmente gli stipendi.

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“Questo collegio dichiara sin d’ora che la richiesta del collegio dei Revisori del Comune deve considerarsi irrituale e pertanto irricevibile nel metodo e nel merito”, ribattono i sindaci di Amat usando perfino il maiuscolo. Nel metodo “perché il collegio dei Revisori non ha nessun potere per chiedere relazioni o attestazioni con carattere imperativo al di fuori di quanto previsto ad altro organo di controllo autonomo e indipendente, di pari livello, senza alcuna subordinazione gerarchica e che risponde prioritariamente alla governante di Amat”. Stesso discorso vale per i dirigenti comunali.

Nel merito i sindaci ribadiscono che ogni informazione è già contenuta nei pareri annuali ai bilanci, nelle relazioni semestrali e nelle note già inviate al Comune. Ma è sulla competenza economica che poi si sposta l’attenzione: “Nel considerare la ovvia risposta positiva – continua la nota – la richiesta conduce a considerare quale ruolo, quali professionalità, quali competenze avrebbe non posseduto questo collegio e che vengono messe in dubbio”. Insomma, la richiesta dei Revisori comunali “appare ultronea e giunge a un livello che rischia di compromettere la normale dialettica e serena collaborazione”. Uno scontro senza precedenti, in cui i sindaci tirano in ballo anche “la correttezza e deontologia professionale da parte di colleghi professionisti dottori commercialisti” e che ha suscitato nei sindaci “profondo rammarico per il metodo, i torni, le forme e la sostanza delle richieste”. Uno scontro senza precedenti e in cui la politica sceglie il silenzio, sebbene la tensione si tagli col coltello e faccia prevedere un braccio di ferro dagli effetti dirompenti.

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01 Luglio 2020, 06:02

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