20 Maggio 2013, 13:46
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PALERMO – L’Amat ha finalmente un nuovo presidente. Dopo oltre quattro mesi di vacatio, infatti, il comune di Palermo ha nominato al vertice dell’azienda per il trasporto pubblico Giuseppe Modica, vicino a Orlando sin dagli anni Novanta e tutt’ora presidente della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo.
Una scelta, quella di Modica, arrivata proprio nel giorno in cui l’assemblea dei soci approva il bilancio consuntivo del 2012 che segna un nuovo passivo: 9,5 milioni di rosso, in diminuzione rispetto ai 10 del 2011 e su cui comunque gravano i contenziosi Tosap e Tarsu (che valgono quasi sei milioni) e l’accantonamento di cinque milioni per i tagli regionali retroattivi.
Un’azienda, l’Amat, che vive un momento assai particolare: i conti a cui mettere ordine, l’officina in subbuglio, un accordo con i sindacati che ha provocato la spaccatura tra i lavoratori, episodi poco chiari avvenuti nelle ultime settimane e soprattutto il tram, opera che resta appesa a un filo e la cui riunione odierna è stata aggiornata a domani. Fattori che, messi insieme, danno l’idea di quanto calda sia la poltrona su cui adesso dovrà sedere Modica, alla guida di una società a cui di certo non mancano i problemi. “E’ un impegno oneroso e stimolante – commenta Modica a Livesicilia – cercheremo le soluzioni giuste ai problemi che comunque, per ora, hanno tutte le aziende che fanno capo a pubbliche amministrazioni”. 57 anni, consulente aziendale, sposato con due figlie e già amministratore di aziende pubbliche e private, (è stato anche direttore amministrativo del Policlinico di Palermo dal 2005 al 2009), Modica succede così a Ettore Artioli, dimessosi a metà gennaio per candidarsi in Parlamento con Scelta civica, e poi sostituito fino ad oggi dal vicario Rosalia Sposito.
La nomina di Modica, però, non manca di scatenare da subito anche qualche polemica per il doppio incarico di presidente dell’Amat e della Gesap. “Riteniamo il doppio incarico abbastanza anomalo – dice il capogruppo del Pdl a Sala delle Lapidi, Giulio Tantillo – inviteremo il sindaco a spiegarci questa scelta e a far optare per una delle due cariche. L’Amat è un’azienda che si gestisce a tempo pieno, ci chiediamo come mai si ripieghi su chi ha già un incarico. Non ci sono altre persone disponibili? Poteva restare la Sposito, a questo punto”.
Dal canto suo il neo presidente si limita a dire che di eventuali dimissioni “non si è parlato col sindaco, quindi per il momento resterò anche alla Gesap”. Quel che è certo, però, è che la nomina a presidente dell’Amat di chi è già presidente di un’altra società ha scatenato una vera e propria ridda di voci. “Niente di strano che Orlando voglia tenere in caldo via Roccazzo in vista di un possibile rimpasto – dice un consigliere a taccuini chiusi – del resto da qui a ottobre si capirà se il sindaco si alleerà o meno con il Pd e, a quel punto un posto libero per un uscente farebbe comodo, così come all’Amia e al teatro Massimo”. Secondo altri, invece, la vendita delle quote di Gesap stravolgerebbe gli attuali assetti che vedono piazza Pretoria esprimere il presidente, anche se la privatizzazione si annuncia come un processo piuttosto lungo.
L’altra ipotesi, che al momento circola nei corridoi di Palazzo delle Aquile, riguarda invece la possibilità che il Comune decida di rivisitare completamente la struttura delle società partecipate. L’Amat ha i conti in rosso, l’Amia è fallita, la Gesip sosta in una sorta di limbo, la Sispi potrebbe essere privatizzata o venduta entro l’anno a meno di deroghe governative: tutti elementi che potrebbero portare il sindaco a immaginare una sorta di holding unica, che gestisca i servizi a Palermo e risolva in un solo colpo tutte i problemi sul tappeto. In quel caso, meglio mettere all’Amat un fedelissimo che, avendo già una poltrona, non necessiterà domani di ricollocazione. “Noi non saremmo contrari a un’ipotesi di questo tipo – commenta Tantillo – però vogliamo capire se è questo l’intendimento dell’amministrazione. Ecco perché invitiamo il sindaco a venire in consiglio per chiarire la questione”.
Da registrare oggi anche il cambio del collegio sindacale, visto che il vecchio, nominato da Diego Cammarata, ha esaurito il suo triennio con l’approvazione del bilancio: il nuovo presidente è Sebastiano Torcivia, commercialista e docente universitario, vicepresidente del Cerisdi in quota Comune, già revisore dei conti di Palazzo delle Aquile negli anni Novanta e tra i firmatari per la candidatura di Leoluca Orlando a sindaco nell’aprile del 2012. Una nomina a sorpresa, visto che la scorsa estate il sindaco aveva già provato a cambiare il collegio ma senza fortuna: nel 2012, però, alla presidenza sarebbe dovuto andare Agostino Rigano, che oggi invece è sostituito da Torcivia. Componenti effettivi saranno Valerio Rizzo e Enrico Piazza, già indicati nel 2012, mentre cambia il supplente: non sarà più Alessandro Di Martino ma Paola Maria Piazza.
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20 Maggio 2013, 13:46