10 Gennaio 2015, 06:15
5 min di lettura
PALERMO – Il cuore pulsante della città rallenta, quasi si ferma di fronte agli spazi violati, resi irriconoscibili perché privati della propria identità. Accanto ai palazzi preziosi che custodiscono la storia del commercio palermitano e a pochi metri dai teatri Politeama e Massimo, è una maschera di abusi e regole puntualmente trasgredite, quella che indossa la città. L’istantanea di un degrado a cui gran parte dei palermitani si è quasi assuefatta e che rischia di diventare parte integrante del paesaggio urbano. Indefinibile il numero di bancarelle presenti lungo le strade del centro. Così come lo è quello dei posteggiatori abusivi o dei lavavetri pronti ad entrare in azione ai semafori. La città senza legge vede uno dei suoi punti nevralgici proprio nella vastissima area che dovrebbe rappresentare l’isola felice di Palermo.
La realtà è quella di un salotto negato, strappato a chi ha ormai soltanto un vago ricordo di come una volta era, e forse, vorrebbe adesso dimenticare com’è. A partire da via Cavour, dove ambulanti palermitani ed extracomunitari collocano ogni giorno le loro bancarelle. E’ da anni che residenti e commercianti lottano contro il fenomeno e nonostante gli ultimi controlli e sequestri della polizia municipale, alcuni venditori abusivi non si sono scoraggiati e sono tornati coi loro banchetti. Una replica che si verifica quasi quotidianamente sotto i portici di via Ruggero Settimo: la sfilata di borse contraffatte, occhiali da sole ed accessori informatici prende vita all’altezza di via Magliocco, svolta l’angolo e prosegue lungo via Mariano Stabile.
La merce, posizionata su grandi teli, viene raccolta con velocità alla vista dei mezzi della polizia municipale, per essere nuovamente esposta quando i vigili vanno via. Basta percorrere soltanto qualche metro per imbattersi in un piccolo sottopassaggio che da lì conduce a piazzale Ungheria. Si trova tra una banca e una gioielleria, viene spesso utilizzato come rifugio dai clochard. Lo sa bene chi abita nella zona, chi negli ultimi anni ne ha visto tanti di quei volti stanchi coperti da lunghe barbe che tentano di celare la sofferenza. Sofferenza che ha raggiunto il suo culmine alcune sere fa, quando uno dei senzatetto è stato aggredito da chi, nel tentativo di derubarlo di pochi spiccioli, gli ha pure lanciato della benzina addosso.
Marzia Di Maggio vive nei pressi della piazza da ventidue anni. E’ una casalinga, ha due bimbi. Quando torna a casa il suo unico pensiero è portare qualcosa da mangiare a chi dorme sotto quel portico. “C’è sempre qualcuno che ha bisogno di mangiare – dice -. Qualche anno fa abitava qui una coppia. Marito e moglie erano dolcissimi, non so se avevano rifiutato di essere accolti in qualche struttura, ma posso dire con certezza che mai enti o istituzioni hanno proposto loro alternative. Se a Palermo non ci fossero le associazioni di volontari che si occupano dei senzatetto con grande devozione, queste persone sarebbero completamente in balìa di se stesse”.
“La situazione si fa più critica quando tra loro c’è qualcuno che non si fa aiutare – aggiunge Francesco Paolo Majorana -. Noi residenti siamo stati aggrediti in passato da chi aveva bevuto troppo o aveva una indole violenta: anche in quel caso è passato molto tempo prima che venisse preso un provvedimento”.
Ma sporcizia, resti di cibo, coperte, vecchi materassi, bottiglie di birra ed escrementi di cani, invece, sembrano restare lì. In quella stessa area dove i posteggiatori abusivi si avvicinano agli automobilisti che devono recarsi negli uffici della zona, infatti, i giacigli dei clochard si trasformano pian piano in veri e propri ricettacoli di rifiuti. Negli scorsi mesi i residenti hanno anche segnalato la presenza di un “campeggio” sotto i portici. Si trattava di due tende, una azzurra, l’altra arancione. Un rifugio temporaneo che aveva provocato nel giro di poche ore proteste e segnalazioni alla polizia municipale. “Per fortuna l’indomani sono state rimosse – aggiunge Di Maggio -, ma ripensandoci mi chiedo ancora come sia possibile arrivare ad un tale livello di illegalità”.
Una terra di nessuno che abbraccia anche le isole pedonali, invase da stand e banchetti. Succede in via Principe di Belmonte e lungo via Maqueda, da pochi mesi chiusa alle auto, ma sin subito presa d’assalto dagli abusivi che occupano la sede stradale. Sono le vie che hanno fatto la storia di Palermo, le stesse lungo le quali scorre la cultura di una città dove sembra prevalere l’illegalità. Per questo, quello di “smuovere le coscienze” è diventato l’obiettivo dell’associazione Ruggiero Settimo, nata da poco, ma con le idee ben chiare. A prenderne parte sono i residenti e i commercianti della zona che hanno già raccolto centinaia di adesioni. “Puntiamo a risvegliare le coscienze in modo che vengano rispettate le regola per una civile convivenza – spiega Rosalba Vitale -. In quanto associazione territoriale chiediamo il rispetto dei regolamenti comunali, come l’ordinanza del sindaco del maggio 2013 che definisce in modo inequivocabile in quali strade della città è assolutamente vietata la vendita ambulante”.
Tra queste ci sono tutte le strade centrali, comprese vie Cavour e Ruggero Settimo. Un’area nella quale l’associazione chiede maggiori controlli, comprese le ronde e le telecamere. Un esposto al Comune di Palermo era già stato presentato l’anno scorso “ma non ha avuto alcun effetto – dice Rosalba Vitale -, speriamo stavolta di avere risposte concrete”. I residenti e i commercianti che hanno firmato il documento dell’associazione chiedono più turni per il mantenimento della pulizia delle strade e un servizio fisso dei vigili urbani fino alle 23 per prevenire il fenomeno dei venditori e dei parcheggiatori abusivi.
Nel frattempo, nel corso della conferenza stampa per stilare il bilancio annuale, sono stati il comandante della polizia municipale Vincenzo Messina e il sindaco Leoluca Orlando a fornire i numeri degli ultimi dodici mesi. In merito al commercio ambulante sono stati trentamila i pezzi sequestrati, per un totale di quasi venti tonnellate, mentre sul fronte dei posteggiatori abusivi si parla di 570 controlli per un totale di 372 sanzioni e 380 euro sequestrati. Venti le persone denunciate, soprattutto nel centro città e a Mondello.
“Ci sono dei segnali di miglioramento – ha dichiarato Orlando – ho il dovere di esaltare la repressione ma anche di prendere atto che c’è in corso un processo di cambiamento. Nel 2014 sono nate associazioni senza apparati che collaborano con i vigili, penso alle violazioni nel conferimento dei rifiuti, alle centinaia di Tweet con segnalazioni che aiutano il lavoro dei vigili dicendoci, per esempio, che c’è una macchina parcheggiata male. Oggi i palermitani sanno che c’è un cambiamento di clima e mentalità”.
Pubblicato il
10 Gennaio 2015, 06:15