26 Novembre 2021, 07:58
1 min di lettura
CATANIA – Malati terminali uccisi con un’iniezione d’aria durante il trasporto dall’ospedale di Biancavilla a casa. Arriva la condanna per omicidio anche del secondo barelliere coinvolto nell’inchiesta ‘ambulanza della morte’. Il gup Carla Valenti ha inflitto una pena di 30 anni di reclusione nei confronti di Agatino Scalisi, accogliendo la richiesta formulata dal pm Andrea Bonomo. Il suo difensore, l’avvocato Tomaselli, aveva sollecitato l’assoluzione dell’imputato.
Un processo, quello abbreviato, che si è chiuso parecchi mesi dopo il processo ordinario che vedeva Davide Garofalo condannato all’ergastolo. Una differenza di tempistica dovuta al blocco delle udienze non urgenti. Il dibattimento è andato avanti in quanto l’imputato – condannato all’ergastolo e le cui motivazioni sono già state depositate – era detenuto.
Il gup ha condannato Scalisi, inoltre, al risarcimento dei danni in favore delle parti civili Luca e Giuseppe Arena, l’associazione Libera Impresa, il comune di Biancavilla, il Codacons, associazione 32-97-Aidma e l’Asp di Catania.
L’inchiesta – scattata dopo le dichiarazioni scottanti dei due testimoni di giustizia Arena, imprenditori nel settore delle pompe funebri – ha fatto emergere che la morte indotta (camuffata invece in complicazioni avvenute durante il viaggio) avrebbe permesso di far ottenere al barelliere un ulteriore introito dalla vestizione del deceduto e poi dell’eventuale organizzazione del funerale.Tutto per dirottare 200 o 300 euro ai clan Santangelo di Biancavilla e ai Toscano-Mazzaglia-Tomasello di Biancavilla.
Pubblicato il
26 Novembre 2021, 07:58