12 Luglio 2013, 07:04
3 min di lettura
PALERMO – Dovrebbe nascere oggi la Rap (Risorse ambiente Palermo), ovvero la newco che nelle intenzioni di Palazzo delle Aquile assorbirà dipendenti e beni dell’ormai fallita Amia (Amia spa e Amia Essemme). Un iter non certo breve, che passa prima dal fitto e poi dall’acquisto del ramo d’azienda, previsto fra un anno, ma che dovrebbe cominciare oggi con l’approvazione in consiglio comunale della relativa delibera e del nuovo statuto.
Il piano dell’amministrazione Orlando infatti è ormai noto e consiste nel far andare deserta la gara di lunedì, indetto dalla curatela (ma che presentava alcune criticità, visto che può essere solo il Comune ad affidare il servizio di igiene pubblica), e di procedere lunedì stesso, d’intesa col tribunale, alla proposta del fitto d’azienda col diritto di prelazione per l’acquisto (90mila al mese da scorporare dal prezzo di cessione fissato in quasi sei milioni, considerato il ribasso del 25 per cento già previsto, ma lunedì serviranno i primi 90mila euro o una fideiussione bancaria). Il tutto dovrà passare però oggi da Sala delle Lapidi, convocata d’urgenza per le 17: il sì sembra praticamente scontato ma è anche vero che il via libera arriverà praticamente con pochissimo preavviso, cosa che potrebbe far storcere il naso a più di un consigliere chiamato a far nascere una nuova società partecipata nel giro di qualche giorno. In mattinata dovrebbe arrivare il parere della commissione Bilancio (che ascolterà anche la relazione del Ragioniere generale) e quello dei Revisori dei conti che, come fatto notare dal segretario generale Fabrizio Dall’Acqua, ancora manca all’appello. Ma il segretario non ha mancato di far notare, riportando una nota di qualche mese fa, anche che al termine del fitto si proceda subito ad affidare il servizio di igiene ambientale alla nuova azienda, onde evitare che debba essere direttamente il Comune a farsi carico dei lavoratori. Parere positivo anche da parte del Ragioniere Carmela Agnello.
Ma cosa prevede il nuovo statuto della Rap? L’azienda avrà un capitale sociale di un milione di euro e si occuperò del ciclo integrato dei rifiuti, del trasporto e smaltimento di quelli speciali, della pulizia delle caditoie, dello spazzamento, della promozione del patrimonio ambientale in collaborazione con le scuole, della raccolta differenziata e della gestione di Bellolampo. Discorso a parte va fatta per la manutenzione stradale che risulta, a tutti gli effetti, un servizio strumentale e che in quanto tale andrà presto privatizzato. Rap potrà occuparsi solo di interventi di urgenze e di monitorare la rete stradale. Previsto un cda (o un amministratore unico) e anche un direttore generale. La Rap, secondo le previsioni degli uffici, costerà 125,8 milioni l’anno.
Il fitto durerà sei mesi (eventualmente rinnovabili), ma entro la fine dell’anno al Comune toccherà avanzare una proposta di acquisto per dipendenti e beni mobili e immobili. Resta aperta la questione dei beni (tra cui il 49 per cento di Amg) utilizzati nel 2010 per la ricapitalizzazione di Amia: piazza Pretoria vorrebbe in qualche modo rientrarne in possesso, ma serviranno per soddisfare i creditori. A meno che dal Comune non arrivi l’offerta più vantaggiosa. La quattordicesima di quest’anno sarà anch’essa a carico di piazza Pretoria, malgrado la Cgil abbia già diffidato i curatori e li abbia messi in mora. E la vecchia Amia? Resterà ai curatori fallimentari, cui toccherà farsi anche carico dei debiti dell’azienda (con buona pace dei creditori) mentre il tfr sarà garantito dal fondo Inps.
Pubblicato il
12 Luglio 2013, 07:04