Amia, la curatela batte cassa| Chiesti 45 milioni al Comune - Live Sicilia

Amia, la curatela batte cassa| Chiesti 45 milioni al Comune

I curatori dell'ormai fallita azienda hanno scritto a Palazzo delle Aquile, chiedendo i soldi entro 15 giorni. Il Comune: "Servizi mai resi".

PALERMO
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PALERMO – Una batosta da quasi 45 milioni di euro o, per essere precisi, da 44.797.835 euro e 82 centesimi: a tanto ammonta l’esosa richiesta della curatela dell’Amia che ieri ha scritto al comune di Palermo per battere cassa. La nota, firmata da Paolo Bastia e Mario Parisi, curatori del fallimento di Amia, è stata inviata all’Avvocatura comunale, al Segretario generale, a Sala delle Lapidi e al Gabinetto del sindaco e quest’ultimo ufficio, oggi, l’ha girata a tutti i dirigenti.

Otto paginette piene di tabelle con cui i curatori fanno le pulci alle fatture emesse dall’Amia dal 2001 in poi all’indirizzo di piazza Pretoria: per ogni voce viene indicato l’importo, quanto già pagato e il “residuo”, ovvero quanto secondo l’Amia il Comune deve ancora alla sua ex partecipa tata, oggi sostituita dalla Rap. Un lungo elenco di voci, suddivise per ufficio, che costituisce in pratica il così detto “disallineamento”, ovvero la differenza tra quanto il Comune ritiene di dover pagare (e in questo caso ha già pagato) e quanto invece la partecipata ritiene di dover ricevere.

Un tira e molla non certo nuovo per il Comune, ma nel caso dell’Amia la cifra è da capogiro. Se il servizio Ambiente ha un residuo di quasi 160mila euro, quello per le manutenzioni strade arriva a 14,5 milioni; il settore enti controllati tocca il massimo, oltre 29 milioni. Il servizio del cimitero Rotoli , secondo i curatori, sarebbe moroso per 663mila euro, la Protezione civile per oltre 60mila, la Gestione impianti per appena 72 e 60 centesimi. L’atto vale come messa in mora, specificano Bastia e Parisi, e se entro 15 giorni il Comune non pagherà scatterà la messa in mora.

E dire che nell’ultimo consuntivo, quello del 2013, i disallineamenti con le aziende ammontavano “solo” a 11,8 milioni: la legge dal 2012 prevede infatti che gli enti nel rendiconto specifichino le discordanze tra crediti e debiti, spiegandone la motivazione e provvedendo entro l’esercizio finanziario in corso alla riconciliazione. Ma nel consuntivo 2013, guardando l’allegato B, non risultano i disallineamenti dell’Amia bensì solo quelli di Amap, Amg, Amat e Sispi, per un totale di 11,8 milioni. A firmare il documento fu Pollicita che oggi, come Capo di Gabinetto, chiede a tutti i dirigenti di verificare le fatture emesse dai singoli uffici per contestare i 45 milioni chiesti dalla curatela. Una questione spinosa, che potrebbe finire anche a carte bollate.

“Si tratta di fatture già contestate in passato per servizi non resi – commentano dall’amministrazione – e peraltro riferite a un periodo di gestione già oggetto delle indagini della magistratura. Per quanto attiene al bilancio 2013, i disallineamenti non compaiono perché Amia non ha presentato per anni il proprio bilancio”.

LE REAZIONI
“La richiesta della curatela della fallita Amia di 45 milioni di euro al Comune di Palermo è già grave, ma lo diventa ancora di più visto che queste somme non sono state riportate nel bilancio consuntivo 2013 – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – si tratta di disallineamenti, uno dei punti contestati dal vecchio collegio dei Revisori dei Conti che bocciò proprio quella manovra anche per 11 milioni regalati a Rap anziché restituirli ai palermitani. Il sospetto, per usare un eufemismo, è che tra le pieghe di queste manovre possano esserci altre bombe pronte ad esplodere. L’assessore Abbonato non sapeva nulla? La vicenda va approfondita, ma testimonia la superficialità di questi bilanci. Per questo io e la commissione Bilancio lo bocciammo. Ci troviamo di fronte al fallimento della gestione Abbonato e della struttura voluta per costruire questi documenti di cui va verificata la veridicità. Altro che bilancio salvato dal default, non vorremmo che il sindaco sia stato preso in giro”.

 


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Commenti

    se ne apre un’altra ancora più triste della prima, e la cosa che vorremmo capire centinaia di palermitani dal sindaco, e capire chi paga i debiti del fallimento e di quello che ci sarà non certamente dopo la sua furi uscita dal comune

    Le nuove pagine non sono tristi ….. ma ironiche?

    sig. tantillo la smetta almeno adesso di dire eresie pagavate regolarmente gli stipendi coi soldi di roma xke berlusconi non voleva casini che compromettevano l immagine del vs partito ma le ricordo che siete stati voi ammin. cammarata quindi anke lei campagna etc etc a rovinare le ns famiglie volutamente buttandoci in mezzo la strada ele ripeto ci avete rovinato xke malgrado questa ammin. ci ha reinserito al lavoro con altro salario come lei sa i problemi sono molteplici non entro in alcuni particolari della vicenda xke non rirengo corretto sbandierare i motivi reali della vicenda spero che x le varie ammin. che succederanno che l onesta e l interesse della citta vengano messi smp al primo posto cosa purtroppo che non e stato fatto in passato lo saluto cordialmente e le auguro buone cose a lei e atutti i miei concittadini.

    Questa è la dimostrazione che le Amministrazioni hanno l’AUTORITA’, ma nessuna responsabilità dinnanzi anche alle più tristi delle gestioni!

    Ora speriamo che i prossimi liquidatori possano fare luce su tante ombre cominciando dalla gestione dei liquidatori ultimi che non hanno mai fatto nulla nei confronti del comune…..
    Al rag. generale del comune prepari i soldi ch ei nuovi liquidatori chiederanno……

    A questo punto si potrebbe rivelare se risponde al vero oppure si tratta di una leggenda metropolitana il fatto che in passato i dipendenti GESIP con le loro famiglie hanno votato in massa per Orlando.

    Sono ex gesip finalmente fallita dateci il TFR.

    E i milioni di euro erogati dallo stato e i milioni di euro erogati dalla protezione civile nazionale tutt’altro che legittimi chi li restituisce??? Il sindaco leoluca orlando forse???

    buona sera, preciso che non sono un dipendente ex gesip ne’ ex amia. Volevo RINGRAZIARE il sig. Sindaco di Palermo per aver ridato dignita’ lavorativa a tutti questi lavoratori, quindi alle rispettive famiglie…………grazie-

    Il sindaco orlando ha finito di distruggere questa povera città…… non credo che sarà ricordato meglio di cammarata. ..

    Ex gesip, ex lsu, ex spo, ex pip, ex amia, ex reset.
    Un esercito dove non mancano certo persone perbene, ma anche malacarne, ex (ed attuali) rapinatori, imboscati, malacarne. Il meglio e molto del peggio di Palermo.
    Gestiti a fini elettorali da TUTTI ed incapaci di rendere meno invivibile questa città.

    Ex sta a significare “che c’era”.
    Come la munnizza ed il degrado.
    Che C’È!!!!!
    Quelli non saranno mai un ricordo.
    Sempre presenti.
    Il simbolo di Palermo, a breve, sarà il sacchitello della munnizza appoggiato, ben chiuso, nella “cantunera”.

    il primo mandato di cammarata per palermo è stato un toccasana, la città aveva ripreso molto del perso, nella seconda meno, ma cominciavano i nodi al pettina dovuti alla gestione fallimentare di orlando. Ancora molti non capiscono (per interesse/i) che noi pagheremo gli “errori” di Orlando ancora per 20 anni.

    d’accordissimo

    e’ strabiliante il coraggio o la faccia tosta con cui i politici siciliani giustifichino la loro incapacita’di gestire incarichi!!!…..municipalizzate che sono da sempre stipendifici….e Palermo da sempre una discarica a cielo aperto…..Roma deve commissariare la Sicilia!!!!!!

    I milioni di euro erogati dallo stato e dalla protezione civile nazionale che si sono mangiati chi li restituisce sarebbe dovuto essere la domanda. Come avviene nella Sanità e nella Magistratura, anche i politici dovrebbero rispondere economicamente dei loro errori non la collettività come abitualmente avviene.

    A parte tutte queste considerazioni, anche giuste ma che non portano a nulla, c’è un dato molto pesante (da un punto di vista sociale) che va rilevato.

    Quando si parla di “munnizza”, in Sicilia di parla di cosa sporca da fare maneggiare alla schiuma della società. Non si parla certo di un ruolo essenziale e vitale da mettere in mano a veri esperti che si possano fregiare del titolo di “operatori ecologici”, dotandoli di competenze, mezzi, trattamenti economici realmente commisurati alla delicatezza del loro lavoro.

    Perché, Roma è meglio ?

    Chi ha gestito la Sanità Siciliana se non Roma ?

    Se i politici siciliani (il minuscolo è d’obbligo) sono incapaci di gestire incarichi, cosa dire degli elettori che danno loro fiducia per ottenere dei favori ? Inutile piangere dopo essere stati dei bischeri nelle urne.

    Ma veramente, AMIA e Alto Belice Ambiente SPA (capitale interamente pubblico) sono state dichierate fallite dal Tribunale di Palermo già da qualche tempo.

    Sindaco, si faccia collaborare da gente un attimino aggiornata.

    Di fatto la sicilia è già stata commissariata da anni da Roma o meglio dalla segreterie romane dei partiti italiani e vedi come ci hanno ridotti.

    quanto ci sono costate le campagne elettorali del centro destra….

    e lo dice uno di AN ora grillino…

    e parlavate di meritocrazia, efficienza….

    sbruffoni…

    Si chiude una pagina triste, questi disgraziati con i loro voti hanno garantito le poltrone a dei politici che oggi li scaricano. Vedremo cosa succederà alle prossime elezioni. Tutti sapevano che questo progetto sarebbe stato un fallimento.

    ma la gesip non nasce proprio per trovare una collocazione a 7 mila lsu assunti dall’allora sindaco Orlando?

    Posso fare una piccola domanda al.sindaco Orlando?
    Sindaco ma chi ha creato la Gesip quella che oggi choama pagina triste?

    Ecco uno delle aziende comunali nate x clientelismo…

    Anche se non condivido la sudditanza, ho massimo rispetto anche per chi la attua negando la libertà di manifestare,rispettando le regole,il proprio pensiero in merito agli argomenti trattati quindi, ancora una volta desidero “rimarcare” la ipocrisa del sindaco (minuscolo per sminuire la sua grandezza) per avere definito triste il fallimento di una azienda a capitale pubblico, Gesip,da lui voluto,cercato e riuscito dopo “guarda caso” la nota n° 1316 del 27/07/2015 della RE.SE.T in merito al v°, deleghe e/o prestiti personali a firma del Presidente. Grazie x……!!

    Scusa Live…perchè non pubblichi il mio commento? Attigghia qualcuno?????

    Grazie…..triste consolazione!!!! Viva la democrazia!

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