27 Aprile 2015, 11:19
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ROMA – ”A 23 anni dalla sua messa al bando, l’amianto causa 4 mila morti ogni anno in Italia. Enormi sono i ritardi per il censimento, la mappatura e gli interventi delle bonifiche con 32 milioni le tonnellate ancora presenti sul territorio”. In occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto (che si celebra il 28 aprile per ricordare le tante persone che hanno perso la vita a causa della ”fibra killer”), Legambiente rilancia la questione con un rapporto ad hoc e chiede con ”urgenza un impegno concreto nazionale e locale per fermare questa drammatica emergenza” , ed in particolare ”gli incentivi per la sostituzione dell’eternit con i tetti fotovoltaici”, oltre che l’inserimento degli ”ecoreati nel codice penale”. Secondo Legambiente mancano ancora i piani regionali anti-amianto in ”Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Puglia e Sardegna”. In base al censimento ”solo in 10 Regioni (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta) indica oltre 230 mila strutture: gli edifici pubblici e privati contenenti amianto sarebbero più di 188.000 cui vanno aggiunti i 6.913 siti industriali e altre strutture contenenti”. Mentre ”la mappatura dell’amianto presente sul territorio è stata conclusa solo da metà delle Regioni (Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta); è in fase di ultimazione nelle province autonome di Bolzano e Trento”. La Banca dati amianto, coordinata dal ministero dell’Ambiente, ”riporta almeno 38.000 siti su tutto il territorio nazionale, con oltre 300 siti a maggior rischio”.
Secondo Legambiente ”ancora 4 mila persone muoiono ogni anni in Italia per tutte le malattie asbesto correlate, con oltre 15 mila casi di mesotelioma maligno diagnosticato dal 1993 al 2008 (Registro nazionale mesotelioma di Inail)”. Inoltre le stime di Cnr-Inail parlano di ”ben 32 milioni di tonnellate” presenti nel Paese; e ”il Programma nazionale di bonifica del ministero dell’Ambiente conta 75 mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento amianto”. ”Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione – dichiara il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti – occorre un serio impegno da parte delle Regioni e degli altri enti locali e nazionali competenti. E’ urgente intervenire tanto sui grandi siti industriali quanto sugli edifici pubblici e privati”. Al momento sono ”pochi gli interventi di bonifica realizzati”, e ”risolvere il problema amianto sarà difficile se la rete impiantistica per il suo smaltimento rimane insufficiente”. ”Facciamo appello al Governo – conclude Zampetti – affinché si impegni concretamente nel dare risposte e giustizia alle vittime dell’amianto”, attraverso due mosse: da un lato ”lo stanziamento di circa 20 milioni di euro per gli incentivi per la sostituzione dell’eternit con fotovoltaico che porterebbe alla bonifica di oltre 10 milioni di metri quadri di coperture”, dall’altro serve ”la rapida approvazione del ddl sugli ecoreati”.
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27 Aprile 2015, 11:19