02 Marzo 2017, 16:12
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Acireale – La questione “Amianto” all’ex stabilimento delle acque Pozzillo ha le ore contate. E’ iniziata questa mattina, infatti, la mappatura del sito, in Via Sonnino, che renderà possibile la bonifica di quella che può definirsi l’area più inquinata dall’eternit sul nostro territorio. Lo stabilimento, sottoposto a sequestro nel 2013 a seguito dell’intervento dell’Arpa di Palermo, è stato riaperto questa mattina dalla Guardia di Finanza, per dare luogo alla mappatura da parte dei tecnici incaricati.
E’ di 250mila euro, lo ricordiamo, la somma stanziata dall’amministrazione nel bilancio di previsione approvato nei giorni scorsi, proprio per la bonifica e lo smaltimento dell’amianto sull’intera area, dopo l’impegno preso attraverso la determina n°449 del 29 dicembre dell’anno scorso avente oggetto: “Riqualificazione dell’amianto locale a Pozzillo”.
Dopo la demolizione dell’ecomostro della Timpa di Acireale, arriva un altro atto importante a tutela dell’ambiente e, in questo caso, anche un intervento improcrastinabile per la salute pubblica. “Siamo entrati insieme al progettista e alla ditta incaricata dal comune di Acireale – ha detto il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo – che si occuperanno della mappatura foglio per foglio di tutto l’amianto presente sul tetto e sul pavimento. Dopo la mappatura e la progettazione, si passerà alla bonifica del sito nella speranza anche la Regione siciliana o il Ministero, dopo la richiesta metta a disposizione dei fondi di rotazione che possano servire non solo ad Acireale ma anche ad altri comuni, noi in ogni caso avvieremo l’eliminazione dell’eternit”.
Presente all’avvio della mappatura dell’ex stabilimento delle acque Pozzillo, anche il consigliere delegato Rito Greco, che si è lungamente occupato della questione “amianto a Pozzillo”. Già nel 2010, percependo che l’area in totale stato di abbandono era esposta a vari rischi, lanciò l’allarme in consiglio comunale con una interrogazione all’allora amministrazione Garozzo, con la quale chiedeva al sindaco di occuparsi della questione. Da li, si attivarono una serie di iniziative e di sollecitazioni da parte del consigliere alla comunità del luogo al fine di sollevare l’attenzione sul sito in questione: “Si chiude un percorso su una questione sollevata anche a livello regionale – spiega il consigliere delegato – su uno dei più grossi siti inquinanti del nostro territorio. Ero preoccupato perché il sito era diventato ormai un residuo industriale senza alcun controllo. Nel tempo, sono ritornato più volte sull’argomento anche perché la popolazione ha iniziato a percepire il grosso pericolo esistente per la salute. Certamente, rispetto all’ultimo sopralluogo il sito è peggiorato in maniera impressionante. Spero di poter sostenere ancora questa battaglia per l’eliminazione di un’area altamente dannosa per Acireale e non solo”.
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02 Marzo 2017, 16:12