Amministrative, i partiti siciliani scaldano i motori - Live Sicilia

Amministrative, i partiti siciliani scaldano i motori

I riflettori sono puntati soprattutto sui quattro comuni capoluogo al voto: Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani
VERSO IL VOTO
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PALERMO – I partiti scaldano i motori in vista delle elezioni amministrative del 28 e del 29 maggio. Saranno chiamati alle urne gli abitanti di ben 129 comuni siciliani. I riflettori sono puntati soprattutto sui quattro comuni capoluogo al voto: Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani. La portata della sfida è di non poco conto. 

La posta in gioco

Il centrodestra dopo la sbornia delle regionali deve dimostrare la tenuta e l’unità di una coalizione riottosa da un capo all’altro dell’isola. Pd, Movimento Cinquestelle e sinistra stanno lavorando alla riesumazione del fu campo progressista, un ritorno di fiamma dopo il tragico divorzio delle regionali che potrebbe vedere i due contraenti convolare a seconde nozze. Il terzo Polo cerca di ribaltare i risultati della corsa a Palazzo d’Orleans e di sparigliare le carte, mentre la scheggia impazzita Cateno De Luca tenta di intavolare alleanze a geometrie variabili per approfittare delle crepe degli schieramenti tradizionali mostrano nei vari territori. Al netto del quadro in definizione, il divertimento non mancherà. Soprattutto a Catania che rischia di diventare il set del remake delle amministrative palermitane.

Riflettori puntati su Catania

Alle pendici del Vulcano nel centrodestra si respira un clima da guerra fredda con ben tre partiti che rivendicano la primazia sul candidato sindaco: Fratelli d’Italia (con un ampio parterre che va dall’ex assessore comunale Sergio Parisi al collega Pippo Acidiacono passando per gli ex assessori regionali Ruggero Razza e Manlio Messina), la Lega (in pole la deputata Valeria Sudano) e gli autonomisti di Raffaele Lombardo (tentato dalla corsa in prima persona). Insomma, troppi pretendenti per un solo trono. Il campo progressista ha recentemente suggellato l’intesa ma ancora non ha sciolto la riserva sul candidato sindaco: due i nomi che circolano con più insistenza, il patron della Comunità di Sant’Egidio Emiliano Abramo e il professore universitario Maurizio Caserta. Nel frattempo l’ex sindaco Enzo Bianco non ha ufficializzato la corsa a Palazzo degli Elefanti che lo vedrebbe in campo senza il suo partito (il Pd) alla guida di una coalizione trasversale. Gli interlocutori privilegiati? Azione, Cateno De Luca e la nuova Dc. 

Tutti i comuni al voto

Ma la tornata sarà parecchio impegnativa un po’ a tutte le latitudini, 129 i comuni chiamati al voto, 15 dei quali con il sistema proporzionale (con potenziali ballottaggi previsti l’11 e il 12 giugno). Nell’agrigentino le amministrazioni di 14 Comuni. Si voterà con sistema proporzionale a Licata, mentre con il maggioritario a Burgio, Calamonaci, Castrofilippo, Cianciana, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Menfi, Ravanusa, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina. In provincia di Caltanissetta sono chiamati al voto gli abitanti di 5 Comuni, tutti al di sotto dei 15.000 abitanti: Delia, Milena, Montedoro, Riesi e Sutera. In provincia di Messina sono 33 i comuni chiamati alle urne (tutti con sistema proporzionale): Alì, Alì Terme, Capizzi, Casalvecchio Siculo, Castel di Lucio, Castell’Umberto, Fondachelli Fantina, Frazzanò, Furci Siculo, Gualtieri Sicaminò, Mazzarrà Sant’Andrea, Militello Rosmarino, Mojo Alcantara, Monforte Sangiorgio, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Motta Camastra, Pace del Mela, Roccafiorita, Roccalumera, Roccavaldina, San Filippo del Mela, San Fratello, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Santa Lucia del Mela, Sant’Agata di Militello, Scaletta Zanclea, Taormina, Tripi, Tusa, Ucria e Valdina. Venticinque sfide al primo turno anche nel Palermitano: Alimena, Baucina, Campofelice di Roccella, Campofiorito, Capaci, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Cerda, Collesano, Contessa Entellina, Geraci Siculo, Giuliana, Gratteri, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Roccapalumba, Sciara, Sclafani Bagni, Trabia, Ustica, Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati. In provincia di Trapani si andrà al voto in 12 Comuni: si voterà con il proporzionale solo nel capoluogo, in tutti gli altri con il sistema maggioritario: Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice e Vita.

Nel Ragusano si voterà in 4 Comuni. Insieme al capoluogo andranno al voto con sistema proporzionale anche Comiso e Modica. Ad Acate si voterà col maggioritario. In provincia di Siracusa sono chiamati al voto gli elettori di 8 Comuni. Insieme al capoluogo si voterà col proporzionale a Carlentini, mentre con il maggioritario a Buccheri, Buscemi, Francofonte, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero e Priolo Gargallo. Nell’Ennese andranno alle urne 9 Comuni. Si voterà con il sistema proporzionale solo a Piazza Armerina, mentre negli altri centri (tutti sotto i 15000 abitanti) con il maggioritario: Aidone, Assoro, Barrafranca, Catenanuova, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte e Troina. Nel Catanese si vota in 19 comuni. Compresa Catania sono 7 i centri al di sopra dei 15 mila abitanti: Aci Sant’Antonio, Acireale, Belpasso, Biancavilla, Gravina di Catania e Mascalucia. I 12 Comuni nei quali si andrà al voto con sistema maggioritario sono Camporotondo Etneo, Castel di Iudica, Maletto, Mineo, Piedimonte Etneo, Riposto, San Cono, San Gregorio di Catania, Santa Venerina, Sant’Alfio, Valverde e Viagrande.


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