Catania

Amministrative, il centrodestra alla ricerca dell’unità

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04 Marzo 2023, 05:22

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CATANIA – L’ennesimo rinvio a data da destinarsi del tavolo regionale del centrodestra sulle amministrative la dice lunga sulle difficoltà che la coalizione vive nel cercare una sintesi. Soprattutto a Catania. 

A livello provinciale continuano le interlocuzioni ma sarà realisticamente il vertice nazionale a dire l’ultima parola. Idea che fa storcere il naso soprattutto al leader della nuova Dc Totò Cuffaro privo di un appiglio romano. L’ex presidente della Regione intenzionato a portare il centrodestra unito al voto non gradisce particolarmente le prove muscolari dei meloniani (due i nomi sul tavolo provinciale: l’ex assessore Sergio Parisi in quota Salvo Pogliese e Ruggero Razza sponsorizzato da Manlio Messina) e in più consessi, sia pubblici sia privati, tesse le lodi di Valeria Sudano, candidata salviniana ma “moderata” per dna. 

Un nome che piace, per le stesse ragioni, anche al presidente Renato Schifani che però dovrà fare i conti con tutti i tasselli della coalizione che governa insieme a Palermo e a Roma. Su Catania, del resto, Forza Italia non nutre ambizioni sul candidato sindaco, elemento che rafforza la terzietà di Schifani davanti al duello senza esclusione di colpi tra meloniani e salviniani (Mpa permettendo, si intende).  

Il vero nodo per gli azzurri semmai riguarda la questione del simbolo custodito dal coordinatore regionale Gianfranco Miccichè. Una vicenda che il presidente ha recentemente liquidato con una battuta al vetriolo. “Per ora mi occupo di fare il presidente della Regione, anche se il mio partito mi sta a cuore.  Registro però che Forza Italia vive una situazione estremamente critica, direi quasi pirandelliana. Vi è un gruppo compatto attorno a Forza Italia, al simbolo e anche al presidente della Regione, e poi c’è un altro parlamentare che è coordinatore forse solo di se stesso”. 

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Parole acuminate che difficilmente passeranno inosservate a Roma come a Palermo. Uno strumento utile per mettere insieme i cocci della coalizione potrebbe essere il ritorno delle province con tanto di elezione di primo livello. Il provvedimento, messo a punto ieri dalla giunta regionale, una volta superato lo scoglio dell’aula potrebbe consentire di chiamare alle urne i siciliani già a ottobre. Tradotto: una casella in più nel Catanese per trovare la quadra alle amministrative.

Lo stesso discorso vale per un altro capoluogo al voto: Siracusa. Anche qui l’unità appare lontana. I nomi sul tavolo sono parecchi e i partiti spaccati al loro interno. Se il deputato azzurro Riccardo Gennuso punta le sue fiches su Ferdinando Messina, l’autonomista Giuseppe Carta caldeggia la corsa di Giuseppe Assenza (nome che piacerebbe anche al pezzo di Forza Italia vicino a Stefania Prestigiacomo).

FdI lancia la corsa del commissario provinciale del partito Peppe Napoli, secondo i beneinformati per allontanare le voci che volevano il deputato Luca Cannata in combutta con Carta su Assenza. Elemento che nei giorni scorsi ha causato una macroscopica spaccatura e alla nascita di un fronte pronto ad organizzarsi autonomamente, costituito dall’ex Edy Bandiera (ex assessore regionale di Forza Italia), Mario Bonomo (coordinatore cittadino del Mpa) e i leghisti Giovanni Cafeo ed Enzo Vinciullo. Una situazione caotica che la nuova Dc vorrebbe scongiurare, ma ad oggi l’appello unitario di Totò Cuffaro sembra essere caduto nel vuoto. Insomma, i giochi sono lontani dall’essere fatti. 

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04 Marzo 2023, 05:22

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